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martedì 3 dicembre 2024

Corona Festiva al Salmone: regali di Natale cercasi!

Quest'anno ho rubato un'idea per i regali di Natale. 
L'ho rubata in rete, ad una casa editrice che vende Box coccole con dentro libri, un pacco di biscotti e una tazza.
Sono stata tentata di cliccare sul loro shop e cominciare a comprare qualche box poi, improvvisamente mi sono chiesta: Perchè? 
In quel momento ho deciso che avrei fatto molto meglio dei loro € 49,90 creando le mie box personalizzate. 
Mi sono messa al lavoro ed ho composto ben 9 box con libri bellissimi pensati per le persone a cui andranno e li ho accompagnati da una mini esperienza SPA per i destinatari. 
All'interno della scatola ho messo il libro, un pacco di biscotti fatti da me (i preferiti del destinatario), una selezione di tisane con tazza personalizzata (tazze bellissime che ho comprato in rete, in vetro temperato con decori significativi per il destinatario, maschere per viso e mani per le donne,  mani e piedi per gli uomini, piccoli massaggiatori per testa e barbe per gli uomini e creme per il corpo per le donne, adorabili fasce per capelli da Spa e confezioni di incenso personalizzato con il suo piattino. In tutto non ho superato i 40 euro a box. 
La box conterrà una letterina intitolata "Un'ora tutta per me", un invito a trovare il tempo per se stessi facendo una cosa bella, leggere e coccolarsi sperando che diventi una routine. 
Non so se i destinatari apprezzeranno il pensiero: io lo farei. 
Soprattutto perché quando si fa un regalo pensato espressamente per una persona, ha un valore molto diverso. 
Qual'è il vostro rapporto con i regali di Natale? Il mio non è mai bellissimo, ma quest'anno ho cambiato prospettiva e mi sono molto divertita. 
Raccontatemi cosa vi inventerete. 
Per questo dicembre ho in previsione 3 ricette semplici che pubblicherò in queste settimane. 
Diciamo che sono delle non ricette ma nessuno di noi, credo, ha voglia di passare giornate intere a cucinare senza lasciare del tempo per se' stessi, vedi il tema precedente. 
Più relax, mano cucina sarà il motto del mio Natale. 
Però ai biscotti non rinuncio :D 

Ingredienti per 4 persone 

400 g di ceci in vetro 

30 g di spinacini novelli + extraper decorare

1 cucchiaio di burro d’arachidi 

150 ml di olio extravergine 

50 ml di acqua faba 

Il succo di mezzo limone 

1 pizzico di cumino 

Sale - pepe nero 

200 g di salmone affumicato 

4 bocconcini di mozzarella di bufala 

1 carota novella affettata sottilmente 

6 pomodorini Pachino tagliati a metà 

1 piccolo finocchio affettato sottilmente 

Cetriolini piccoli sottaceto 

Una manciata di nocciole tostate e tritate grossolanamente 

Un paio di rametti di aneto 

Olio extravergine 

Aceto Balsamico 

  • Preparate un hummus di ceci e spinacini. Versate i ceci in un bicchiere per mixer a immersione. Aggiungete l’olio, l’acqua faba, gli spinaci, il burro d’arachidi ed il cumino. Cominciate a frullare riducendo i ceci in una purea non troppo liquida. Aggiungete il limone, il sale ed assaggiate. In caso il composto fosse troppo denso, aggiungete poca acqua faba a filo. Dovrete ottenere una purea vellutata ma ancora sostenuta. 
  • Distribuite l’hummus sul piatto di portata creando una corona. Potrete utilizzare un coppapasta da mettere al centro per creare un cerchio uniforme. 
  • Cominciate a decorare la corona con le verdure disponendole in maniera armoniosa, i mezzi bocconcini di mozzarella, i pomodorini, le foglioline di spinaci, i finocchi sottili sottili, le carotine, il salmone arrotolato in piccole rose, i cetriolini. Condite con l’olio extravergine e l’aceto balsamico e rifinite con foglioline di aneto. 
  • Accompagnate con fettine di limone, crackers e grissini o pan brioche tostato. Consumate subito. Si può conservare in frigo in una scatola ermetica per 24 ore. 


mercoledì 13 dicembre 2023

Terrina con mousse di branzino e salmone

Nel giorno di Santa Lucia, a Siena si tiene un mercatino che dura un giorno e si snoda tra Pian dei Mantellini e S. Marco, nella Contrada della Chiocciola. 
La tradizione vuole che i bambini scelgano la "campanina" della loro contrada e la portino a casa per decorare l'albero o tenerla come buona fortuna per il prossimo Palio. 
Si tratta di campane di terracotta di diverse dimensioni, alcune minuscole, dipinte dagli artigiani locali, davvero bellissime. 
Per i senesi, la campana è un simbolo di giubilo, un auspicio di vittoria per il prossimo Palio. 
Una canzone tradizionale dice proprio "suona suona Campanina, che per me non suoni mai, ma quest'oggi  suonerai, suonerai soltanto per me, Din Don". 
Dove quel Din Don è il suono della campana di contrada a festa, che rintocca ininterrottamente per giorni, dopo una vittoria. 
Ecco che il dono più amato per S. Lucia è proprio questa Campanina, che già preannuncia l'estate e i Pali a venire. 
Adoro passeggiare per Pian De' Mantellini il giorno di S. Lucia: decine di bancarelle, artigiani pasticcieri da Lamporecchio che preparano i loro brigidini con vecchie presse sbuffanti; campanine che rintoccano tra le mani dei bambini, donne di contrada laboriose che servono castagnaccio bollente e piatti di polenta al ragù fumante. 
Non ultimo la bellissima chiesetta dei Santi Niccolò e Lucia, dove vado a farmi benedire gli occhi e lasciare una offerta per i panini benedetti. 
Questa giornata è l'anticamera del Natale e mi piacerebbe portarci qualche amica in visita perché so che si divertirebbe. 
Come promesso, una nuova ricetta che nulla ha a che vedere con questa festa ma che sicuramente porterebbe allegria su una tavola di Natale. 
Una ricetta un po' old fashioned ma di quelle che piacciono a me. 
Ci vuole un po' di pazienza e soprattutto uno stampo adatto, ma il risultato ripaga dell'impegno.

Ingredienti per 4 persone (stampo da terrina da 800 dl)

DIFFICOLTA’: MEDIA

PREPARAZIONE: 30 MINUTI + RIPOSO 

COTTURA: 40 MINUTI 


Per la brisé 

300 g di farina 00

175 g di burro non salato

1 uovo grande 

2 cucchiai di acqua gelata

1 pizzico di sale 


Per il ripieno 

250 g di filetto di branzino

150 g di diletto di salmone

200 ml di panna fresca

2 albumi

Mezzo porro

1 zucchina chiara

1 carota 

1 tuorlo + 1 cucchiaio di latte

Pepe rosa

Sale qb 

  • Preparate la brisé: sulla spianatoia fate la fontana ed al centro aggiungete il burro ben freddo tagliato a dadini. Con la punta delle dita, sabbiatelo, strofinando il burro con la farina per ottenere delle briciole fini ma non troppo. Lavorate velocemente cercando di non scaldare il burro. 
  • Rifate la fontana: al centro rompete l’uovo ed aggiungete l’acqua gelata. Incorporate i liquidi con il composto sbriciolato aiutandovi con una forchetta e quando tutti i liquidi saranno incorporati, impastate velocemente per ottenere un panetto. Mette in frigo non meno di 1 ora. Potete prepararla la sera prima ma per stenderla dovrete tirarla fuori dal frigo almeno 45 minuti prima. 
  • Pulite e lavate le verdure. Tagliatele a julienne e scottatele per 1 minuto, in acqua bollente. Scolatele in una ciotola piena di acqua e ghiaccio e lasciate raffreddare. 
  • Preparate la mousse: tagliate a tocchetti il filetto di branzino, 50 g del salmone. Metteteli nella ciotola di un mixer con lama e frullate. Continuando a frullare aggiungete poi la panna, gli albumi a filo, il sale ed il pepe. Fate riposare al fresco mentre preparate lo stampo.
  • Stendete la brisé ad uno spessore di 2/3 mm. Imburrate bene lo stampo e foderatelo con carta forno che sporga dai due lati lunghi (vi aiuterà a sformare la terrina). Per foderare lo stampo con la brisé consiglio di posizionare prima la base tagliando un rettangolo di impasto della dimensione della terrina, quindi i lati. Bucherellate il fondo con una forchetta. 
  • Scolate le verdure ed asciugatele. Incorporatele nella mousse quindi riempite lo stampo con metà della mousse. Al centro dello stampo sistemate il filetto di salmone che avrete tagliato in due per ottenere dei tronchetti non più larghi di 4 cm. 
  • Completate il riempimento con il resto della mousse fino al bordo e livellate bene con una spatola. 
  • Con il resto della brisé, coprite la mousse, praticando 2 buchi per consentire al vapore di fuoriuscire durante la cottura. Sigillate bene i bordi schiacciandoli con le dita o con una forchetta. 
  • Decorate il coperchio come preferite seguendo la vostra fantasia e spennellate con il tuorlo sbattuto con il latte. 
  • Cuocete in forno preriscaldato a 200° per 40 minuti circa o fino a quando la superficie non sarà bella dorata e lasciate raffreddare completamente prima di sformare. Potete servire a temperatura ambiente e conservare in frigo fino a 5 giorni. Si può congelare. 



lunedì 4 dicembre 2023

Canapé di Rosti e Salmone affumicato

Giunti all'ultimo mese di un anno tribolato, con la velocità di mille cavalli, mi appresto a fare bilanci e pubblicare più ricette di quanto previsto. 

I bilanci sul fronte personale sono quasi positivi. 

Se mi lamentassi sarei scorretta ed ingiusta ma come sempre accade, non siamo mai contenti.

Ho lavorato come se non ci fosse un domani e sono arrivata alla fine di Novembre con il fiatone e la sensazione di essere svuotata. Di non avere più nulla da dare. Niente. 

La stanchezza mi ha reso così vulnerabile che ho ripreso il Covid con una facilità disarmante e ne ho portato gli strascichi per tutto il mese scorso. 

Quindi in questo momento ho solo voglia di non fare niente. 

Nel mese in cui vorrei scatenare la mia creatività, mi sento bloccata dalla voglia di fare il meno possibile. 

Forse mi passerà o forse no. Non me ne faccio un cruccio.

Intanto cerco di rimettermi in pari con alcune ricettine preparate in tempi non sospetti per le feste in arrivo. 

Questo è un antipasto facilissimo ed anche di grande effetto. 

Un rosti gigante che diventa la base di deliziosi canapé al salmone. 


Ingredienti per 4/8 persone


1 kg di patate a pasta gialla 

2 cipolle bionde 

Le foglioline di un ciuffetto di timo fresco

2 uova grandi 

30 g di burro

1 ciuffetto di erba cipollina

1 ciuffetto di aneto 

Olio extravergine

Sale - pepe nero macinato fresco 

200 g di Salmone affumicato 


Per la crema di accompagnamento 

100 g di formaggio cremoso 

2 cucchiai di yogurt greco 

Una macinata di pepe rosa 

La scorza grattugiata di un limone non trattato 

  • Affettate finemente le cipolle. In una larga padella versate 3 generosi cucchiai di olio extravergine, fate scaldare e fate passire le cipolle fino a caramellarle, aggiungendo poca acqua via via che cuociono se necessario. Devono dorare ma non bruciarsi.
  • Mentre le cipolle cuociono a fiamma dolce, preparate le patate. Pelatele, lavatele e asciugatele, quindi grattugiatele in una larga ciotola con la grattugia a fori larghi. Una volta pronte, mettetele in un canovaccio pulito e strizzatele cercando di eliminare quanta più acqua possibile. Potrete aiutarvi spingendo il canovaccio contro i lati di uno scolapasta. 
  • Quando saranno ben strizzate, mettetele in una larga ciotola, salate e mescolate bene. Aspettate una decina di minuti ed eliminate nuovamente l’acqua che si sarà formata. A questo punto potrete aggiungere le cipolle, mescolando bene fino a completa distribuzione nel composto, le uova sbattute, il timo e l’erba cipollina tagliata finemente con una forbice ed il pepe. Se necessario aggiustate di sale. 
  • Foderate con carta forno la base di uno stampo da 23 cm di diametro con bordo a cerniera ed imburrate il bordo. Distribuite le patate uniformemente senza però pressare troppo. Livellate bene. Non vi preoccupate se formeranno uno strato alto: cuocendo si abbasserà si e asciugherà. 
  • Cuocete a forno preriscaldato a 200° per un’ora, nel terzo inferiore del forno. Terminato il tempo, cospargete la superficie con i fiocchetti di burro e continuate per altri 15 minuti fino a completa doratura. 
  • Fate intiepidire mentre preparate la crema: mescolate con un cucchiaio il formaggio cremoso con tutti gli ingredienti e tenete in frigo. 
  • Liberate il Rosti dallo stampo, mettetelo su un piatto di servizio. Sistemate le fettine di salmone con roselline su ogni fetta e aggiungete un ciuffo di crema (usando un sac a poche o facendo delle piccole quenelle) sulla punta della fetta. 
  • Servite calde o tiepide. 
  • Il rosti può essere preparato in anticipo e riscaldato in forno al momento del servizio. 


 

mercoledì 14 aprile 2021

Tart con salmone e pasta sfoglia veloce da fare in casa per Starbooks

Waitin' on a sunny day - B. Springsteen

Una nuova ricetta per lo Starbooks di aprile, tutto dedicato a Pie e Tart con declinazioni infinite. 
The Book on the Pie è il titolo di questo fantastico testo che vi consiglio di mettere sulla vostra lista quanto prima. 
Intanto, per saperne di più potete seguirci sul sito Starbooks dove troverete la mia ricetta di oggi, ed avrete un assaggio delle straordinarie proposte di questo libro. 
Buon giornata amici. 


sabato 24 settembre 2016

Gnocchi ripieni di salmone al curry su crema di pisellini speziati per Mtc #59: l'esperimento del Dr. K

Surprise - A chorus line 
Non so chi di voi ricordi il film "L'esperimetno del Dr. K".
Non sono sicura che gli under 30 ma forse neanche qualcuno under 40 sappia di cosa stia parlando perché il film è vecchiotto (1958).
Però sono certa che quelli della mia generazione che l'hanno visto da ragazzini, non possono non ricordarlo con un piccolo brivido se non di terrore, di pura inquietudine.
Il titolo purtroppo, è frutto di una delle solite traduzione infelici all'italiana, ma l'originale dice tutto: "The Fly".
Che poi da questo film nel 1987 sia stato fatto un remake pazzesco (dal grande David Cronenberg) con all'epoca i fighissimi e giovanissimi Geena Davis e Jeff Goldblum, non è  fondamentale visto che la storia è totalmente diversa.
Senza divagare troppo, del film originale io ricordo alla perfezione un'unica scena, l'ultima, quando una vocetta stridula attira l'attenzione dello spettatore verso una ragnatela e la camera zoomma lentamente inquadrando una mosca la cui testa è quella del povero protagonista, il professore dell'esperimento, che grida "Aiuto, aiuto, qualcuno mi aiutiiiiii".
Ecco, questa ricetta è un vero e proprio esperimento.
Che ho nella testa dal giorno in cui è uscito il tema della sfida.
Ovviamente non è un tentativo di teletrasportare la materia con il rischio che uno gnocco si trasformi in un tubero parlante, ma è prima di tutto il desiderio di giocare con ingredienti, forme e sapori come da sempre è lo scopo di questa sfida.
Quando fermenta un'idea, la visualizzo immediatamente nella mia testa.
Ho desiderato da subito preparare gli gnocchi ripieni con salmone, ma l'esigenza di base era quella di poter infilare il salmone crudo in pezzi interi (da cotto si sarebbe sbriciolato), possibilmente filetti, e poter dare agli gnocchi la forma di tronchetti e non le classiche sfere.
Però c'era sempre quella vocina che gridava: aiutatemiiiii...
Chi mi dice che il salmone crudo si cuocerà alla perfezione all'interno degli gnocchi?
E come posso insaporirlo senza cuocerlo preventivamente?
Che stress... Ho continuato a pensarci anche se avevo ormai deciso di lasciar perdere.
L'idea me l'ha data una ricetta di Glynn Purnell, il grande chef di Birmingham, in cui realizzava una sorta gravlax di salmone con curry di estrema semplicità.
Il gravlax è un procedimento con cui si marina il salmone o altro pesce, in una miscela di sale, zucchero e aneto fresco, e successivamente lasciato marinare a lungo in limone ed aromi.
La miscela con cui viene coperta la polpa, finisce col "cuocere" il pesce, conservandolo a lungo, nonostante l'aspetto e la consistenza resti simile a quella del salmone fresco.
In questo caso l'aneto viene sostituito da un curry dal gusto morbido e non piccante e viene saltata la fase della marinatura nel limone, quindi il salmone risulta più morbido di un gravlax tradizionale.
Ho voluto dare un nulla di freschezza allo gnocco aggiungendo della scorza di lime nell'impasto ed ho servito il tutto su una crema di pisellini al profumo di curry e menta senza altre sovrastrutture.
Non essendo certa del risultato finale, in particolare di come sarebbe riuscita la cottura del salmone all'interno dello gnocco, la marinatura in gravlax mi toglieva dall'empasse.
Alla fine il salmone si è comunque cotto mantenendo una consistenza succosa ed un delicato aroma di curry.

Ingredienti per 4 persone

Gnocchi
600 g di patate vecchie a pasta bianca
130 g di farina 00
1 uovo medio
la scorza di 1 lime

Ripieno
1 filetto di salmone fresco da 400 g c.ca (preventivamente abbattuto per evitare il rischio Anisakis)
100 g di sale grosso
100 g di zucchero semolato
25 g di curry in polvere (dolce)

Crema di pisellini speziati
200 g di piselli finissimi surgelati (io ho la mia scorta personale)
1 piccola cipolla bionda
25 ml di panna fresca
qualche foglia di menta
un ciuffetto di aneto fresco
mezzo cucchiaino di curry (lo stesso per il salmone)
Pepe nero al mulinello
Sale qb
Olio Extravergine Garda Trentino Dop.
  • Per prima cosa preparate il salmone. Bisogna cominciare 2 giorni prima.  Eliminate eventuali parti grasse. Con i polpastrelli verificate la presenza di lische ed estirpatele con una pinzetta. Sciacquate bene quindi asciugate bene il filetto tamponandolo con della carta assorbente.
  • In una ciotola miscelate sale, zucchero e curry. 
  • In un vassoio in grado di contenere il filetto, spargete un piccolo strato di miscela di sale, quindi adagiatevi sopra il salmone, pelle a contatto, e copritelo completamente con la rimanente miscela. Coprite con della pellicola e tenete in frigo per 2 giorni. 
  • Quando sarete pronti per preparare gli gnocchi, eliminate la miscela, sciacquate molto bene il salmone sotto acqua fredda corrente quindi asciugatelo bene e copritelo con pellicola conservandolo in frigo fino al momento dell'utilizzo. 
  • Preparate gli gnocchi.
  • Come spiegato alla perfezione da Annarita nel suo illuminante post, la cottura è un momento importantissimo per evitare alle patate l'assorbimento di acqua che richiederebbe maggiore farina nell'impasto, compromettendo la morbidezza finale dello gnocco. Questa volta ho cotto le patate al forno a 200° per 40 minuti. Il delirio è sbucciarle ancora calde, ma ci si può fare. 
  • Una volta sbucciate, schiacciatele e allargatele sulla spianatoia affinché perdano un po' di umidità. Cospargetevi sopra un cucchiaino di scorza di lime grattugiata finissimamente. Aggiungete la metà della farina e l'uovo e cominciate ad impastare. Non aggiungete sale in quanto il ripieno sarà già ben saporito. Aggiungete il resto della farina gradatamente, fino a quanta ne prenderà l'impasto. Formate una palla.
  • A questo punto tirate fuori il salmone dal frigo. Con un coltello affilatissimo, private il filetto della pelle e tagliatene delle strisce larghe poco meno di un cm. Cercate di  ricavare dei filettini tutti della stessa dimensione. 
  • Posizionate l'impasto tra due fogli di carta da forno e stendete l'impasto ad uno spessore di 4/5 mm. Eliminate il foglio superiore con delicatezza quindi sistemate i filetti a 2 cm dal bordo dell'impasto degli gnocchi, formando una striscia lunga.
  • Aiutandovi con il foglio inferiore, capovolgete l'impasto sui filetti formando un rotolo (come vede in foto).
  • Staccate con delicatezza la carta dall'impasto e aiutandovi con un coltello affilato, staccate il rotolo di patate dalla carta e tagliatelo in tronchetti lunghi 4 cm. 
  • Chiudete i lati dei tagli con un po' di impasto di patate ed aggiustate bene la forma rollandoli sulla spianatoia. Preparatene 5 a persona. 
  • Fate bollire abbondante acqua salata e intanto preparate la crema di pisellini. 
  • Affettate finemente la cipolla. Fatela passire a fuoco dolce con il cucchiaino di curry e mescolate bene. Quando la cipolla sarà trasparente, aggiungete i piselli e un mestolo di acqua calda, le erbe aromatiche e fate cuocere una decina di minuti. 
  • Quando i piselli saranno morbidi, aggiustate di sale e pepe e trasferite il tutto in un bicchiere da mixer a immersione. Aggiungete la panna ed un cucchiaio di olio extravergine del Garda Trentino Dop (particolarmente fruttato e fresco) e frullate tutto con cura per ottenere una crema fluida e vellutata. 
  • Assaggiate ed aggiustate di sale se necessario.
  • Cuocete gli gnocchi (non tutti insieme, massimo 2 piatti alla volta) e quando saliranno in superficie, scolateli e sistemateli su un piatto. 
  • Quando saranno tutti pronti, saltateli velocemente in un larga padella dove avrete scaldato 3 cucchiai di extravergine e qualche foglia di menta. 
  • Versate la crema di piselli sul fondo dei piatti di portata, aggiungete gli gnocchi e rifinite con foglioline di menta. Servite subito. 

Con questa ricetta partecipo in corner con la mia seconda proposta all'MTC #59 sugli gnocchi di Annarita


mercoledì 30 settembre 2015

Fusilli bucati con zucchine grigliate e salmone: la ragazza delle lettere

Titolo canzone
A volte parlando con mia figlia, ho l'impressione di essere stata adolescente un milione di anni fa.
Certo è che la tecnologia (e la velocità con cui evolve), non aiuta ad illudersi che 2 generazioni di differenza (quasi tre) non siano poi un'eternità.
Per ironia della sorte, l'asparagina ha da poco cominciato la scuola superiore.
La stessa che ho frequentato io ben 30 anni fa (gosh)!
La sede è la stessa: un vecchio e decadente palazzo storico del centro di Siena, che nasconde affreschi, soffitti a volta, stucchi e spioncini da cui si riesce a sbirciare all'interno del Museo dell'Opera Metropolitana.
E' probabilmente uno dei palazzi più antichi arroccato nel cuore del cuore stesso cittadino.
Solo adesso mi rendo conto che la mia vecchia scuola è un Museo mascherato da istituto scolastico.
A parte questa parentesi nostalgica, il sistema del liceo è completamente cambiato: laboratori attrezzati, LIM, aule tematiche.
Gli studenti non hanno più la propria aula ma la cambiano ad ogni ora come nel sistema anglosassone. L'idea mi piace talmente che se potessi tornerei a scuola immediatamente.
Mentre ascolto mia figlia raccontare le sue giornate, i professori, i gruppi di lavoro su "uozzap" (aperti dagli insegnati per il filo diretto con gli studenti), cerco di ricordare, non senza una certa fatica,  come facessi io alla sua età. Come facevamo?
Lo chiedo anche a voi perché oggi, se mi guardo indietro, mi sembra di essere una cariatide.
Come facevamo senza internet, e.mail, telefono?
Fare una ricerca significava andare in biblioteca o attaccarsi all'Enciclopedia che i nostri genitori compravano a rate, e che non poteva mancare in una casa...al solo pensiero di quei volumi elefantiaci, mi vien male.
Vaglielo a spiegare che se dovevamo acquistare un biglietto per un concerto, facevamo la fila per ore al negozio di articoli musicali e spesso ce ne tornavamo a casa a mani vuote.
Se avevamo un'emergenza, nel borsellino c'era sempre un gettone ed una cabina telefonica da conquistare.
Le amicizie e l'amore volavano su carta perché noi scrivevamo lettere.
No messaggini,  uozzappate o feisbuk.
Noi sceglievamo la carta, il colore della penna.
Ci perdevamo dietro al racconto di emozioni e nostalgie e nonostante l'urgenza di dire, di svelare, sapevamo aspettare il tempo di una risposta. Ogni volta che trovavi una lettera in cassetta era un evento e leggerla diventata un rito, perché ci si nascondeva: in camera, in giardino, in bagno a seconda di chi fosse il mittente. E poi c'erano le scatole in cui riporla, lontano dagli sguardi della famiglia.
Come faccio a spiegare a mia figlia quanto fosse bella l'attesa di una lettera o di qualsiasi altro momento agognato quando la realtà ha completamente distorto il valore del tempo (alias tutto e subito)?
Ma poi, era davvero meglio prima o sto diventando esattamente uguale a mia madre, che non ha mai smesso di ripetermi quanto sono stata fortunata perché ai suoi tempi non aveva nulla?
Oggi mi sento la testa bucata come questi fusilli!
In questo periodo, si possono ancora trovare ottime zucchine.
Io prediligo quelle tonde, sode e non troppo grandi.
Le affetto con cura allo spessore di 3/4 millimetri e con tanta pazienza le griglio sulla bistecchiera e le mangio aggiungendole praticamente a tutto: ad un bel pollo a bocconcini saltato in padella con olio e limone e glassato con un filo di miele; ci faccio un carpaccio con parmigiano, noci e un'emulsione di extravergine e vin cotto; le faccio diventare delle piccole mille foglie ripiene di fiordilatte e pesto di pomodori secchi....insomma sono la mia verdura preferita del momento.
Le zucchine grigliate sono finite anche in questa pasta, veloce veloce e molto saporita, che valorizza il salmone fresco (che non mangiamo mai abbastanza ma che è una riserva illimitata di Omega 3).
A noi è piaciuta un sacco!
Ingredienti per 4 persone
320 g di fusilli bucati
400 g di filetto di salmone fresco, privato di pelle e lische
1 zucchina tonda grande bella soda
4 cucchiaini di Pesto Rosa La Gallinara
mezzo bicchiere di vino bianco secco
una manciata di mandorle a lamelle
Olio extravergine
Sale - pepe nero macinato fresco
Lavate bene, private del picciolo ed affettate la zucchina tonda in rondelle dallo spesso di si 3/4  mm
Su una piastra ben calda, grigliatele su entrambi i lati per 3 /4 minuti per lato, fino a che non vedrete le caratteristiche strisce della grigliatura. Tenetele da parte.
In una larga padella antiaderente, versate un filo d'olio, fatelo scaldare e rosolatevi bene il salmone ridotto a dadi non troppo piccoli.
Quando i pezzetti saranno ben rosolati, alzate la fiamma al massimo e versate il vino. Fate sfumare, quindi salate e tenete in caldo
Intanto avrete messo a bollire abbondante acqua salata e starete cuocendo la pasta secondo le indicazioni previste dalla confezione.
In un saltapasta, vesate il pesto rosa e diluitelo con uno o due cucchiai di acqua di cottura.
Quando la pasta sarà cotta, versatela nel pesto e giratela a fiamma vivace, aggiungete il salmone e le zucchine tagliate a filetti non troppo piccoli e saltate velocemente il tutto.
Impiattate e rifinite con filetti di mandorle e pepe macinato fresco.
Servite immediatamente.


venerdì 29 marzo 2013

Per la Cucina dell'Extravergine l'Olio Siciliano: Salmone allo zafferano e pistacchi di Bronte.

Celebrate - Mika
Il Venerdì Santo si mangia di magro. 
L'appuntamento quindicinale con la cucina dell'Extravergine è caduto in questo venerdì speciale, in cui si aspetta la festa con un senso di sospensione e mistero . 
In moltissimi paesi della nostra penisola, si ricorda la Passione di Cristo con processioni, ceri e Stazioni della Via Crucis. 
Non vi lascio colombe, biscotti, cioccolata o pizze al formaggio ma un piatto molto leggero e rispettoso della tradizione che prevede di non mangiare carne in questa giornata. Nulla di complicato, anzi, estremamente semplice ma gustoso e colorato.
Serve qualcosa di essenziale e non troppo impegnativa per consentire all'olio Siciliano che abbiamo avuto il grande privilegio di provare questa settimana, di esprimere tutte le sue meravigliose sfumature.
La Sicilia è terra di grandi oli e come più volte ho ripetuto nei miei precedenti post, gli oli siciliani sono probabilmente in cima alla mia personale classifica di gradimento. 
L'olio di Sicilia si ottiene da olive raccolte anticipatamente, quando ancora l'invaiatura è appena iniziata. La maggior parte delle volte le olive sono ancora verdi e la correttezza del prodotto finale è davvero ammirevole. 
Per creare una sorta di contrasto culturale, ho pensato di utilizzare l'Olio Extravergine Centonze, ottenuto da olive di Nocellara del Belice, su un filetto di salmone. Un pesce nordico, grasso, dalla polpa dolce e piuttosto versatile. 
Perché non vestirlo dei sapori del nostro sud, cuocendolo tra gli aromi di zafferano e giocare con le croccantezze degli inimitabili pistacchi di Bronte? 
Ho voluto accompagnare il pesce con delle verdurine basiche, cotte al vapore, zucca gialla e zucchinette novelle, vestite con della maionese all'arancia ottenuta proprio con Olio Centonze, che ho utilizzato anche per cuocere il salmone. 
Potete preparare tutto in pochissimo tempo ma il vostro piatto sarà pieno di sapore. 
CON L'OCCASIONE AUGURO A TUTTE VOI DI SINCERO CUORE UNA PASQUA SERENA, PIENA E SAPORITA. BACI GRANDI. PAT 
Prima di passare alla ricetta, vi invito a gustarvi le proposte delle mie amiche d'avventura che vi elenco qui di seguito:
Skordalia da Fausta di Caffè col cioccolato
Cestini di riso con frittella quasi siciliana da Stefania di Cardamomo &co. 
Crostini di pane home made con macco di fave e aringa da Sabina di Coon' book
Gnocchi viola al caprino da Teresa di Scatti Golosi
Ingredienti per 4 persone
4 tranci di filetto di salmone di 800 gr c.ca
30 gr di pistacchi di Bronte al naturale, sgusciati e spellati
una bustina di zafferano
un bicchiere di vino bianco 
Olio Extra vergine Centonze
8 piccole zucchine novelle                                                           
400 gr di zucca gialla 
sale - pepe
Per la maionese all'arancia
1 tuorlo medio
3 cucchiaini di succo d'arancia spremuto fresco
250 ml di olio extravergine Centonze
sale 
Preparate la maionese nella maniera classica
Mettete il tuorlo con il succo d'arancio ed il sale in una ciotola profonda e con una frusta a mano mescolate bene il tutto. Cominciate quindi a versare goccia a goccia l'olio ed emulsionate con la frusta, per poi continuare a versare a filo senza interrompere la sbattitura, fino a che tutto l'olio non sia stato incorporato e la maionese abbia acquisito consistenza. Io ho fatto tutto con la frusta elettrica in un bicchiere alto che mi ha consentito di lavorare con agilità potendo avere una mano libera per versare l'olio. 
Una volta pronta fatela riposare in frigorifero.
Lavate i filetti di salmone ed eliminate con una pinzetta eventuali lische.
Versate 3 cucchiai d'olio in una padella antiaderente quindi fateli scaldare e sistemate i filetti sul lato della polpa facendoli rosolare per uno o due minuti a fiamma vivace. 
Sciogliete la bustina di zafferano nel bicchiere di vino ed irrorate il salmone alzando la fiamma quindi fate sfumare il vino, abbassate la fiamma e girateli sul lato della pelle, salando e pepando. Coprite con un coperchio e fate cuocere per almeno 5 minuti. 
Nel frattempo avrete pulito le zucchinette ed ottenuto delle palline dalla zucca con uno scavino da frutta, e messo a cuocere al vapore per 6/7 minuti. 
Una volta a cottura, tenete al caldo.
Tritate grossolanamente i pistacchi.
Impiattate il salmone, cospargete con i pistacchi ed un filo d'olio, aggiungete le verdurine con la maionese e servite ben caldo.