Se la conservazione del vostro spazio vitale è un argomento scottante, questo post non fa per voi. Se il contatto fisico con lo sconosciuto vi inquieta e vi intimorisce, saltate questa lettura a piè pari perché sto per raccontarvi di una passione che non tollera il distacco nè la timidezza e che può, in un istante, creare fortissima dipendenza: Tango!Dentro il mio corpo c'è uno spirito danzante che una coscienza pudica e fortemente razionale tiene imbrigliato e costretto. La musica è il pifferaio magico che tutto può. Amo ballare, è sempre stato così fin da piccola. Non ho frequentato scuole di danza o cose simili...il mio spirito ballerino era lì, da sempre, e si è svegliato prepotentemente verso i sei anni, al primo valzer con papà in una caotica festa paesana. Nell'età della discoteca, ero forse l'unica del mio gruppo che andava a ballare solo per ballare. L'ultima a staccarsi dalla pista. Le tarantolate mi fanno un baffo! Il mio piedino si muove sempre di vita propria con la musica giusta e lo spirito si lancia quando nessuno vede. Questo fuoco che sonnecchia e veglia, odia però i balli di gruppo, le schiere di soldatini che ripetono i passi in trance come si ripete una lezione. Odia la costrizione e ama la sorpresa, l'invenzione. Dopo un'estenuante operazione a "goccia cinese", lo scorso anno sono riuscita a convincere mio marito ad iscriverci ad una scuola di tango argentino.
Fin dalla prima lezione mi sono innamorata senza rimedio del Tango. Sarà stato per gli insegnanti bravissimi, sarà stato perchè probabilmente questo tarlo mi vagava nella testa da anni ormai, ma per mesi ho atteso il martedì sera solo per poter andare a lezione ed allacciarmi nell'abbraccio con mio marito per ballare. Il tango argentino è un ballo meraviglioso e terribilmente complesso. E la sua complessità non sta nell'imparare movimenti o coreografie (che in questa danza NON ESISTONO) ma nell'entrare in profonda comunione con il proprio partner. Il tango è una metafora della vita: l'uomo fa l'uomo e la donna si affida a lui. L'uomo conduce e la donna ascolta le sue indicazioni non senza intervenire con il proprio carattere. E' un dualismo intenso sostenuto dalla fiducia reciproca e dall'ascolto del linguaggio del corpo. Si può ballare solo se ci si abbandona all'altro e questo aspetto è fortemente terapeutico. Succede che molte coppie finiscono per litigare perchè in genere la donna è sostenuta da mania di controllo e spesso tende a voler suggerire al partner come ballare. Ma il tango è finalmente un ballo libero che nasce esclusivamente dall'ispirazione che arriva dalla musica, e che il ballerino interpreta insieme alla sua dama. E la musica è la vera protagonista come sempre. Perchè dico questo. Dimenticate per una volta tutto quello che avete visto in televisione. Il tango non è quello propinato da "Ballando con le stelle" o esibizioni spettacolari che si vedono in giro. Non sono gambe in aria, lanci vorticosi, spaccate e casqué repentini. Il vero tango argentino vuole i piedi per terra perchè nel tango argentino si cammina e sul cammino si disegna la musica. L'emozione più grande che ho avuto nel guardare la prima esibizione dei miei maestri in milonga è stato realizzare che questi due meravigliosi ragazzi allacciati con complicità, altro non facevano che raccontare la musica. Non erano voleo, nè ochos, nè spettacolizzazione: era il racconto di una melodia e nei loro movimenti dipingevano le note, le frasi già scritte da grandi musicisti. Tutto questo mi ha talmente affascinata che il tango è entrato nella mia vita come un terremoto. Nessuna di voi è una tango addicted? Ditemelo. Parlerò ancora di lui perchè c'è tanto da dire. Ma oggi mi sono dilungata già troppo. Vi regalo però un video stupendo: la qualità dell'immagine non è fantastica perchè la ripresa è amatoriale, ma potrete capire cosa intendevo con "dipingere la musica". Osservate questi due ballerini, ammiratene la grazia, abbandonatevi all'ascolto del tango e vedrete come il movimento non possa prescindere dalla musica. Emozionatevi con me.
Perchè una Crostata di piselli e Taleggio con questo post? Perchè (e provatelo è garantito) questa coppia ha un'intesa perfetta, come quella di due ballerini di tango. Equilibrata e decisa, accontenta chi ama delicatezza e sapore.
Eccovi la ricetta per uno stampo da 22 cm.
Ingredienti:
Per la frolla salata:
- 250 gr di farina
- 125 gr d1 burro salato
- 1 uovo
- acqua fredda q.b.
Per il ripieno:
- 500 gr di piselli freschi
- 400 gr di taleggio
- 1 uovo
- 2 cipollotti
- 1 filetto di acciuga sott'olio
- 1 dl di latte
- erba cipollina
- olio evo
- sale pepe q.b.
- un tuorlo
Preparate la vostra frolla salata come qui e mettetela a riposare in frigo per un'ora.
Preparate il ripieno: tagliate il taleggio a cubetti e frullatelo con l'uovo ed il latte.
Tagliate a fettine sottili i cipollotti, fateli passire con il filetto di acciuga ed un filo d'olio evo e cuocete i piselli aggiungendo se necessario delle mestolatine di brodo. Una volta cotti, lasciateli raffreddare quindi versateli nella crema di Taleggio e mischiate. Tagliate con una forbice l'erba cipollina ed unitela al composto. Salate e pepate.
Foderate il vostro stampo con la frolla stesa ad 1/2 cm. Bucherellatela e versateci la crema con i piselli. Con gli avanzi della pasta, fate delle losanghe o decorate come più preferite. Spennellate con il tuorlo e mettete in forno a 180°C per c.ca 50 minuti. Servite tiepida.