Questa macchina non funziona a dovere! Mi succede sempre così allo scadere di quei malefici 12 rintocchi: una malinconia mista ad una odiosa tristezza mi salta addosso e mi resta appiccicata per un bel po', per raggiungere il suo apice ad un'altra data che cerco ogni anno di dimenticare, vale a dire quella del mio compleanno. Che ci sarà poi da festeggiare per essere invecchiati di un anno io proprio non me ne capacito! Tanto amo e desidero con gioia l'arrivo del Natale, quanto vorrei evitare i festeggiamenti per la fine dell'Anno e ancor di più quelli per l'inizio dell'incognita. E siccome puntualmente l'anno che se ne va, lascia poche cose di cui essere felici veramente, e questo avviene ogni anno, dovremmo ormai avere imparato che credere in un nuovo anno migliore sia da boccaloni!
Basta! Ormai anche questa giornata è passata. Io me ne sono stata in pigiama tutto il giorno ad oziare ampiamente come si confà ad un giorno di festa ed il gusto di questa giornata l'ho trovato provando il tanto desiderato stampo per la Chiffon cake, acquistato in un negozietto di articoli per la casa in Molise e pagandolo una stupidaggine (bellissimo alluminio meno di 8 euro). Queste sono soddisfazioni, lievi ma pur sempre soddisfazioni!
La Chiffon Cake è conosciuta come "il ciambellone americano". La sua peculiarità è quella di essere cotta in stampi molto alti con buco centrale, e lasciata raffreddare capovolta in quanto l'impasto è molto leggero e aerato e senza questa accortezza è destinato immancabilmente a sgonfiarsi. La preparazione è semplice e non deve spaventarvi.
In molti siti ho letto che la stessa ricetta può essere effettuata utilizzando uno stampa classico da ciambellone, ma non credo che questo possa essere effettivamente applicato. L'impasto è talmente gonfio all'origine e acquista almeno un'altro terzo del suo volume durante la cottura che senza uno stampo adeguato il risultato può essere un vero fallimento. L'aspetto positivo di questo dolce è che contiene pochissimi grassi (a parte i 6 tuorli d'uovo) e l'effetto visivo è spettacolare proprio per questa sua splendida elevazione e morbidezza.
Potrete utilizzarlo per la colazione ma farete una gran bella figura servendolo dopo un pranzo accompagnato a morbide creme o una fonduta di cioccolato (in particolare con la chiffon all'arancia). All'assaggio la consistenza è leggerissima, spugnosamente morbida ed umida. Il profumo sprigionato molto intenso. Cosparso abbondantemente di zucchero a velo, può sostituire senza ambizioni di confronto, un dolce classico come il Pandoro e vi garantisco che il gusto vi lascerà stupiti.
Eccovi la ricetta per uno stampo di 26 cm di base inferiore e 20 di base superiore.
- 285 gr di farina 00
- 300 gr di zucchero fine tipo Zefiro
- 6 uova grandi (per il peso degli albumi, almeno 350 gr)
- 180 ml di succo di arancia
- 120 gr di olio di semi
- 1 bustina di lievito per dolci
- 8 gr di cremor tartaro
- un cucchiaio di essenza naturale di vaniglia
- la buccia grattuggiata di 2 arance non trattate
- un cucchiaio di Grand Marnier
- un pizzico di sale
La preparazione è molto semplice: fondamentale è montare gli albumi a neve fermissima perché saranno proprio loro a reggere la struttura del dolce.
Montate quindi gli albumi e il cremor tartaro con la planetaria, a lungo fino a che non abbiano triplicato il loro volume. Non usate il sale perché contrariamente alle credenze popolari, il sale inibisce la monta degli albumi. In alternativa potete usare un cucchiaino di succo di limone.
In un'altra ciotola capiente mettete la farina setacciata con il lievito e lo zucchero ed un pizzico di sale, quindi l'olio, le uova, il succo d'arancia, la vaniglia, le scorze d'arancia ed il liquore ed impastate con le fruste elettriche fino ad avere un composto omogeneo e molto liscio. A questo punto arriva l'operazione più delicata, perché dovrete ovviamente aggiungere la massa degli albumi al composto, e dovrete farlo in 3 tempi, mescolando sempre dall'alto in basso per non smontare il tutto. Una volta ottenuto un impasto bello omogeneo e gonfio, versate il tutto nello stampo CHE NON AVRETE IMBURRATO (fondamentale) e mettete in forno già caldo a 160° per almeno 50 minuti. Posizionate la torta sulla parte inferiore del forno affinché si cuocia bene anche sul fondo vista l'altezza dello stampo. Senza togliere lo stampo dal forno, cuocete altri 10/15 minuti a 175/180°. E' importante che conosciate bene il vostro forno. Prima di togliere la torta, fate sempre la prova stecchino perché nel mio caso ho dovuto tenere la torta almeno una 15 di minuti in più e nonostante tutto se avessi proseguito la cottura per altri 5 minuti, non avrei sbagliato.
Dopo i primi 20 minuti vi accorgerete che la torta è già cresciuta in maniera impressionante e continuerà a farlo elevandosi almeno 3/4 centimetri dal bordo dello stampo.
A cottura, toglietela dal forno e capovolgetela, appoggiandola sul collo di una bottiglia come vedete in foto. Fatela raffreddare completamente.
Con un coltello sottile ed affilato tipo spilucchino, staccate con attenzione il dolce dallo stampo quindi capovolgetelo e fatelo scivolare fuori. Se la cottura è giusta, non avrete difficoltà. Adesso potrete decorarlo come più preferite. Io ho scelto la forma più semplice e tutta la famiglia ha gradito enormemente. Credo che questo diventerà uno dei miei dolci preferiti.
Un grande abbraccio a tutti voi a chiusura di questo 1 gennaio sonnacchioso. Auguri sinceri. Pat