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venerdì 13 marzo 2015

Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles

Acqua azzurra, acqua chiara - L. Battisti
Ho così tanto desiderato e sognato di visitare le Fiandre, che all'improvviso mi sono ritrovata ad andarci due volte in un mese.
Vantaggi di fare questo lavoro.
Ma anche accettabili coincidenze perché per quanto mi riguarda, viaggiare non è mettere una x su una cartina e una volta fatta, "celo" e basta.
Il "celo/manca" non rientra nel mio modo di vedere il mondo.
La maggior parte delle volte, alla fine di un viaggio sono già lì a chiedermi quando potrò ritornare: non mi stanco mai di scoprire un posto.
Sappiamo benissimo che la prima volta siamo così voraci di vedere tutto, scoprire tutto, che alla fine ci resta una strana sensazione di incompletezza.
Perchè partiamo con l'idea che probabilmente lì non torneremo più.
Mai comportamento fu più sbagliato. Provate per una volta a partire senza pianificare al millimetro il vostro viaggio.
Lasciate aperta una porta di "libera esperienza", sentitevi avventurosi e confidate nel possibile ritorno.
Sarete meno affannati e tristi quando ve ne andrete.
Bruges, quanto l'ho sognata.
Non so perché avessi questa fissa. Forse a causa delle tante immagini viste e letture fatte sui grandi capolavori della terra fiamminga.
Fatto sta che l'atmosfera di questo luogo ha il potere di un sortilegio.
Considerata una delle città medievali meglio conservate in Europa è stata per me una sorpresa.
Io vivo in una città medievale per eccellenza quindi la mia idea di urbanistica del periodo è molto diversa da quello che ho trovato visitando le Fiandre.
Intanto Brugge, come la chiamano i suoi cittadini, è romantica senza ritorno.
Ogni angolo, scorcio, stradina, ponte, piazzetta invita all'abbraccio, al bacio rubato.
Di giorno è incantevole e complice. Di notte dolorosamente commovente e misteriosa.
Capita anche di avere fortuna.
Arrivare a destinazione dopo il più grosso temporale degli ultimi tempi e vedere lucciare tetti rossi contro un cielo ancora imbronciato, che a breve lascerà spazio al più sfrontato degli azzurri, non ha assolutamente valore.
Visitare Bruges è facile ma non troppo scontato.
Si pensa sempre a destinazioni ridondanti quando il Belgio invece, riserva piccole meraviglie custodi di enormi tesori.
Un breve volo su Bruxelles (e se ne trovano di molto economici, credetemi) e con una macchina a noleggio si possono visitare percorrendo pochissimi chilometri, Gant, Anversa, e ovviamente lei, la nostra Bruges.
Durante il mio primo viaggio, in compagnia della famiglia, abbiamo sperimentato tutto quanto è possibile fare in questa città, compreso il giro in carrozzella (è davvero romantico) e quello in battello lungo il canale.
Sarà pure turistico, ma ammirare la città da altezze e prospettive diverse racconta molto di un luogo.
Le carrozze sostano nel Markt, la grande piazza dell'antico mercato, su cui svetta la torre campanaria (il Belfort). Se pensate di esservi persi tra le stradine di Bruges, basterà alzare gli occhi al cielo e seguire la torre per tornare nel cuore della città. Un giro in carrozza di 45 minuti costa 50 euro, ma il cocchiere vi racconterà la storia della città (in un inglese decisamente pittoresco, ma non importa).
Bruges è turisticamente molto ben organizzata.
Moltissimi Hotel per tutte le tasche, deliziosi ristorantini, servizi per i viaggiatori. Sulle strade principali numerosi negozi di souvenir. Non ho notato cineserie che deturpano il suo carattere e questo me l'ha resa ancora più preziosa.
La cioccolata è ovunque. Impossibile cercare di restare indifferenti.
Intere vie sono costellate da laboratori artigianali, alcuni dei quali di altissimo livello. Entrate anche solo per osservare la perfezione di quelle praline: roba da perderci la testa.
Conosciamo tutti benissimo il fascino delle città costruite sull'acqua, una fra tutte Venezia, ma anche Amsterdam o Delft.
Bruges non ha nulla di meno, ed anche se il canale è uno solo, il fascino non è meno potente.
Ogni angolo da cui si può osservare l'acqua, ma anche semplicemente navigando ed abbassando la testa sotto i ponti, riserva scorci e sorprese che lasciano ammutoliti.



Uno dei luoghi più suggestivi e noti di questa città è senza dubbio il Minnewater detto anche il lago dell'amore, tappa obbligata per tutti i romantici del mondo, e luogo di pace per una comunità di cigni bianchi che pascolano indisturbati sulle sponde del fiume. Potrete avvicinarvi senza alcuna preoccupazione tanto loro non vi degneranno di uno sguardo.

Cosa vi fa venire in mente la parola Beghina?
E' brutto scoprire che certi termini che per noi hanno accezioni fortemente negative, in realtà hanno origini molto diverse.
A Bruges esiste un antichissimo beghinaggio, risalente al XIII secolo e monumento patrimonio dell'Umanità. Tutt'oggi ospita un piccolo gruppo di beghine, suore laiche che hanno dedicato la loro vita all'aiuto ed assistenza dei poveri e che spesso appartenevano a famiglie benestanti ed utilizzavano i loro beni a questo scopo.
Il beghinaggio di Bruges è un luogo di assoluta pace e silenzio e vale la tappa.
Oltre alla cioccolata, alla birra, alle patatine fritte, alle moules (cozze), le Fiandre e di conseguenza il Belgio, è noto per i pizzi e merletti.
Sia Bruges che Gant sono scuole di quest'arte ed io mi sento fortunata ad aver potuto osservare mani abili al lavoro presso il Kantcentrum, un centro museo che racconta la storia di questa attività tutta femminile, attraverso i secoli.
Colpo al cuore.
Ditemi che avete visto il film "Monument Men".
La storia ambientata durante la seconda guerra mondiale, racconta di un manipolo di eroi che salvano migliaia di opere d'arte dalle razzie ordinate da Hitler.
Gran parte del film è ambientato in Belgio e al centro della vicenda c'è una Madonna con bambino attribuita a Michelangelo.
Il film l'ho visto proprio prima di partire e come pensate che mi sia sentita una volta di fronte a lei, dal vivo?
Certi aspetti di Bruges la fanno sembrare una città quasi cristallizzata nel tempo, ma anche piena di poesia grazie ad una sorta di lentezza che si percepisce perdendosi lungo le sue stradine.
Dalla piazza gremita di gente ti capita di ritrovarti nella corte solitaria, silenziosa, in cui si alzano le note di un organetto suonato da un personaggio d'altri tempi.
Come si fa a trattenere la commozione?
Per finire, non mancano i mercatini. Spero che abbiate fortuna che è capitata a me, trovando un bellissimo mercato dell'antiquariato pieno di oggetti straordinari. Guardare ma non toccare!
Ancora qualche piccolo scatto che racconta la poesia di Bruges e poi vi lascio la ricetta delle Fricasselle, ma quelle vere eh!


LES FRICADELLES BRUXELLOISES
Questa è una ricetta molto antica e piuttosto difficile da trovare preparata nella maniera tradizionale.
Si tratta di polpettine di carne macinata cotta nella birra o nella gueuze (altra tradizionale bevanda fermentata). Oggi le Fricadelles sono conosciute come polpette che hanno l'aspetto di salsiccine vendute nei baracchini per strada insieme alle patatine fritte.
Quella che vi lascio è una ricetta fedele al piatto tradizionale.
Per 6 persone:
2 scalogni
1 spicchio d'aglio
strutto (2 cucchiai)
1 kg di macinato di maiale
300 g di mollica di pane fatta ammorbidire nel latte
10 cl di vino bianco secco
3 uova intere
qualche piccola cipollina (servirebbero le grelot ma noi possiamo usare le borretane)
1 bouquet garni
1 bicchiere di birra bionda
100 g di farina
la punta di un cucchiaino di noce moscata
sale e pepe qb
Pulire ed affettare gli scalogni.
Sbucciare lo spicchio d'aglio e tritarlo finemente.
Mettere il cucchiaio di strutto in una larga padella e fare imbiondire il tutto.
Una volta pronta la base di aglio e cipolla, incorporatela nella carne e mescolate bene con le mani. Aggiungete la mollica bagnata nel latte e ben strizzata quindi aggiungete la noce moscata ed aggiustate di sale e pepe.
Versare la carne in un largo piatto concavo e mescolate bene tutti gli ingredienti. Bagnare con il vino bianco ed impastare nuovamente.
Dividere i tuorli dagli albumi ed aggiungere i tuorli alla carne mescolando bene.
Montate a neve gli albumi ed incorporateli delicatamente all'impasto.
A questo punto ricavate dall'impasto delle polpettine grandi come una pallina da golf e passatele nella farina scuotendole per eliminare gli eccessi.
In una larga casseruola fate sciogliere lo strutto rimanente quindi mettete le fricadelle e le cipolline facendo cuocere a fiamma moderata, mescolando spesso affinché le polpette si rosolino su tutti i lati.
Aggiungere il bouquet garni alzare la temperatura e versare la birra facendo sfumare per qualche istante.
Abbassare la fiamma e coprire la casseruola facendo cuocere dolcemente ancora per 5/8 minuti.
Servire ben calde quando saranno cotte e dorate accompagnandole con prezzemolo fresco e patatine fritte!




giovedì 18 settembre 2014

Bruxelles ma belle. Cronaca di una sorpresa nel cuore d'Europa.

Michelle - The Beatles
Confesso di avere avuto un pregiudizio.
Sono sempre stata convinta che Bruxelles fosse una città insignificante.
Esattamente come si fa quando ci si trova davanti un piatto di qualcosa che decidiamo non ci piacerà senza averla neanche toccata.
Con la maturità, ho imparato a controllare questo atteggiamento ed in linea di massima sono disposta ad assaggiare di tutto prima di esprimere un giudizio (ehm..magari proprio tutto no, ma quasi).
Invece, considerare una destinazione insignificante pur non conoscendola, per un agente di viaggio è un fatto deprecabile.
Il destino ha voluto che se non avessi pianificato, organizzato ed accompagnato un mio gruppo in un tour del Belgio proprio poco tempo fa, non sarei qui a recitare un Mea Culpa.
Perché Bruxelles, contrariamente a quella che pare essere l'idea generale, è una città che ti seduce e ti sorprende alla distanza. Come una bella donna senza make up.
"Broecsella", che nell'antica lingua franca significava "villaggio nelle paludi", è una città piccola rispetto alle metropoli europee.
A livello amministrativo ho scoperto che è divisa in "comuni" e non quartieri o arrondissement come la più nota Parigi. E che sul territorio cittadino vi sono ben 19 comuni, tutti bilingue (francese e fiammingo o neerlandese).
Il comune di Bruxelles non supera i quattrocentomila abitanti mentre il totale della popolazione di tutti i comuni supera di poco il milione. Paradossalmente il numero degli abitanti non corrisponde alla sua estensione del tessuto urbano, che la porta ad essere la prima al mondo con 40 mq per abitante (ancora di più di Vienna e Berlino), grazie alla quantità di parchi ed aree verdi.
Il verde è quello che mi ha stupito in questa città, che nella mia testa immaginavo grigia, soffocata da edifici moderni e sempre piovosa.
Invece Bruxelles è colorata e piena di movimento.
Arrivando da Charleroi in una mezz'ora di trasferimento, dall'autostrada potrete scorgere l'Atomium stagliarsi in tutta la sua grandezza. Questo incredibile simbolo di Bruxelles, ha una storia del tutto simile a quella della Tour Eiffel essendo stato costruito per l'Esposizione Universale del 1958.
Una molecolona di cristallo di ferro, ingrandita solo 165 miliardi di volte che adesso è una tappa obbligata per chi si reca in questa città.
Ma per riuscire a scoprire i numerosi monumenti che la caratterizzano, dovrete camminare molto, oppure, come io consiglio ogni qualvolta si affronta la scoperta di una nuova capitale, comprare un tour panoramico su quei bus Hop on, Hop off. Si sceglie dove scendere, quando e quanto restare nella tappa prescelta, oppure ci si siede comodamente e si ascolta il racconto dalle cuffiette, ammirando la città dai finestrini, al costo sociale di non più di 25 euro.
Per voi principianti di Bruxelles, questo è sicuramente un must.
Quale modo migliore per ammirare Laeken (uno dei 19 comuni) con il suo Castello, il parco meraviglioso che ospitava i padiglioni dell'Esposizione Universale e dove ammirerete la Pagoda Cinese, la Torre Giapponese, i padiglioni di ferro e vetro in art Deco (che contengono i Musei Reali di Arte e Storia), ma anche la Chiesa di Nostra Signora di Laeken, lo Stadio di Heysel tristemente famoso.
Senza l'utilizzo dei mezzi pubblici sarà faticoso raggiungere a Piedi il Palazzo Reale e la sua Piazza, l'Arco del Cinquantenario, la Piazza delle Barricate con la vicina Colonna del Congresso. Per non dimenticare l'elegante quartiere del Sablon a due passi dall'immenso Palazzo di Giustizia, il Parlamento ed il suo moderno quartiere, l'Albertina ed il cuore popolare di Bruxelles, situato nel questiere delle Marolles. Qui ogni mattina nella piazza di Jeux de Balles, si tiene il Marché aux puces.
Ecco, per cominciare non vi lanciate subito nella Grand Place, ma scoprite la Grandeur di Bruxelles e non ve ne pentirete.
La zona pedonale del centro è paradossalmente inversamente proporzionale alla sua estensione metropolitana.
La Grand Place occupa gran parte del cuore di Bruxelles ed è stata palcoscenico di grandi eventi gloriosi e di atti sanguinosi.
Certo è che prima di tutto questa piazza è stata un luogo di commercio, un grande mercato ed ogni palazzo che la circonda divenne dal XVII sec. sede delle varie corporazioni, che fecero a gara per superarsi nell'abbellire la propria "casa".
Vi invito a scoprire le case delle Corporazioni, un trionfo di bronzi, oro, stemmi e colonne.
Il tutto esaltato dal quotidiano spettacolo "Son et Lumière" che si tiene quasi ogni sera (purtroppo non in caso di pioggia) dalle h. 23.00 per c.ca 20 minuti.
Mi raccomando.
Mentre state con la testa in alto e la mascella a penzoloni, non dimenticate di tenere una mano sulla vostra borsa, che la piazza è costantemente gremita da professionisti dal guanto di velluto.
I Brussellesi hanno un solo vero amore ed è lui, Giulietto.
Voi tutti lo conoscete con un altro nome, Manneken Pis, ma non è simpatico scrivere "il Bambino che piscia".
Insomma, Giulietto è un eroe cittadino, un piccolo angelo che secondo la leggenda ha salvato la città dal disastro con la sua pipì innocente.
Questo bimbo, figlio di un ricco borghese, si perse nella folla durante una festa popolare e per ben tre giorni le ricerche furono vane.
La sera del terzo giorno, il bimbo fu ritrovato senza vestiti, infreddolito, che faceva pipì in un angolo di Rue dell'Etuve e che senza rendersene conto, stava spegnendo la miccia che avrebbe innescato un incendio del centro storico.
Io posso dire di essere stata spettatrice di un atto di vandalismo, perché nello stesso giorno in cui mi trovavo a Bruxelles, qualche buontempone aveva coperto Giulietto di vernice gialla, come potete vedere dalla foto.
Pensate solo che il Manneken è molto amato dal popolo e riceve onorificenze in ogni momento istituzionale.
Nonché abitini della sua misura dalle delegazioni che arrivano da ogni parte del mondo.
Dietro la Gran Place, si aprono le Gallerie di Sant'Umberto, suddivise in Galleria della Regina, del Re, del Principe e della Principessa. Sono le prime gallerie coperte al mondo e formano un passaggio di incredibile eleganza lungo 212 metri.
Vi sfido a non entrare in nessuno dei negozi presenti nelle Gallerie.
Vi avverto, il 90% sono pasticcerie e cioccolaterie.
Parola d'ordine: Cioccolata.
Ma anche Birra, patatine, Goffres, Moules, Speculoos...Bruxelles per i golosi come la sottoscritta, è un sentiero di perdizione.
La cucina è ricca di piatti di grande struttura, molti dei quali a base di Birra, come la famosa Carbonnade Flamande (di cui ho già parlato qui), e la sera lungo le stradine che costeggiano la Grand Place e Le Gallerie, camerieri e buttadentro vi inviteranno a provare queste delizie.
Avrete l'imbarazzo della scelta, perché a Bruxelles si mangia bene.
Consiglio: non volate col solo bagaglio a mano perché ve ne pentirete.
Lo sapevate che a Bruxelles si trova la più grande scuola d'Europa e forse al mondo per il Fumetto ed il Cartone Animato?
Forse si; qualcuno di voi sa che i Puffi arrivano proprio da qui, ed hanno un nome impronunciabile: "Les Strumpf".
Ma anche il più famoso Tin Tin e Lucky Luke e Spirou.
Per gli appassionati, la scuola è aperta al pubblico ed è una visita assolutamente consigliata.
Se vi ho fatto venire un po' di voglia di Bruxelles, mi fa piacere.
Abitualmente si trovano ottimi voli a prezzo bassissimo con Ryan Air ed anche interessanti tariffe alberghiere in quanto la città nel week end si svuota perché i Politici e gli Amministrativi europei tornano a casa.
Poi...se la vostra vacanza prevede più giorni del semplice venerdì - domenica, vicino ci sono le Fiandre...ma quella è tutta un'altra storia che vi racconterò molto presto. A piccole dosi.

Vi lascio una ricettina facilissima con Cuori di Indivia, più nota come Insalata Belga, e pacchettini di pollo alla birra ripieni di cipolle caramellate. Veloce e gustosa.
Ingredienti per 4 persone
4 fettine di petto di pollo tagliate non troppo spesse
8 cuori di indivia
2 cipolle di Tropea
2 cucchiai di zucchero di canna
un cucchiaio di aceto bianco (io ho usato della melassa di melograno)
Mezzo bicchiere di birra bionda
Olio Extravergine
Un rametto di rosmarino
80 g di provola piccante grattuggiata
Sale - Pepe nero macinato fresco
Preparate le cipolle carammellate.
Tagliate a metà la cipolla ed affettatela sottilmente.
Fate scaldare due cucchiai d'olio extravergine in un'ampia padella e cuocetevi le cipolle fiamma dolce, fino a che non saranno passite e morbide, facendo attenzione a non bruciarle. Circa 5 minuti. Aggiungete dell'acqua se necessario.
Quando le cipolle saranno morbide, aggiungete lo zucchero e l'aceto e mescolate bene continuando la cottura per un altro paio di minuti fino a che le cipolle non saranno ben lucide e caramellate. Tenete da parte.
Pulite l'indivia eliminando le prime foglie esterne se non fossero belle. Lavate bene sotto acqua corrente e dividete il cuore in due lungo la lunghezza.
Scaldate una piastra molto bene ed appoggiate i cuori di indivia sul lato del taglio facendoli brasare. Quando saranno dorati, girateli e continuate la cottura per altri 3/4 minuti.
Accendete il forno a 180°C. Mettete i cuori di indivia in una pirofila in cui avrete versato un filo d'olio. Sistemateli in fila con la parte del taglio in alto, molto vicini l'uno all'altro. Salate, pepate e cospargeteli di provola. Fate cuocere per 20/30 minuti.
Prendete le fettine di pollo, battetele leggermente ed apritele bene.
Versate un cucchiaio di cipolle e distribuitelo sulla superficie, aggiungendo una manciata di provola grattugiata. Chiudete il pollo formando dei pacchettini che fermerete con dello spago di cucina in modo da non far uscire il ripieno.
Fate scaldare 3 cucchiai d'olio in una larga padella antiaderente con il rametto di rosmarino e quando l'olio sarà caldo, aggiungete i pacchettini e fate cuocere a fiamma moderata per 4/5 minuti su ogni lato. Quando saranno ben rosolati, alzate la fiamma e versate la birra. Fate sfumare e continuate a cuocere, salando verso la fine.
Quando i pacchettini saranno ben glassati e pungendoli con uno stecchino vedrete che non esce liquido, saranno pronti.
Serviteli eliminando il filo, scaloppandoli e sistemandoli sui cuori di indivia al forno.

lunedì 27 maggio 2013

Carbonade Flamande....per un viaggio che profuma di malto e luppolo.

All around the world - Lisa Stanfield
Mi sono chiesta tante volte perché non vi parlassi dei viaggi che via via organizzo per i miei clienti. 
Dentro di me una vocina stizzita ed un tantino isterica ha continuato a ripetermi "ma che fai, pubblicità? E' il tuo blog di cucina, che c'azzecca con il tuo lavoro"? 
In effetti questo è il mio blog di cucina, ma il blog sono io ed alla fine io sono anche il mio lavoro, visto che in agenzia ci campo dalle 9.00 alle 19.00 tutti i giorni. 
Vale a dire i due terzi della mia vita. 
Così, ai ciufoli la vocina isterica, perché questa volta ho voglia di raccontarvi di un viaggio a mio avviso bellissimo, che ho lanciato per questa estate per i viaggiatori più fantasiosi: un Tour delle abbazie e birre trappiste in Belgio
E' da un po' che avevo voglia di spingere la destinazione perché sono certa che moltissime persone non la conoscano affatto. 
Ma se parlo di Fiandre o Vallonia a me vengono immediatamente alla mente le atmosfere di un quadro di Bruegel e sono certa che anche per qualcuno di voi è lo stesso.
L'amore per la cucina e per il cibo condiziona anche la mia impostazione professionale, per cui finisco ogni volta a cercare e valorizzare quelli che sono gli aspetti gastronomici nella cultura di un luogo, ed anche in questo caso ciò che mi ha spinto a studiare la destinazione è stata la mia passione per la birra. 
Nella mia scala di preferenze "birresche", il top va alle birre trappiste, in particolare a quelle rosse o a doppio malto, insomma: birre strutturate e cosiddette "da meditazione". 
Lo so, dopo rischio di non alzarmi dalla sedia, ma volete mettere il meraviglioso sapore tostato e lievemente alcolico, con fondo dolce e vellutato che ti lascia in bocca una Chimay o una Leffe? 
In ogni caso, il viaggio di cui vi parlerò oggi va bene per chi ama la birra e per chi la detesta, perché non solo di birra si tratta: meravigliosi borghi dimenticati, abbazie perfettamente conservate, canali romantici e strade con selciati antichi, formaggi magistrali e cioccolata da sogno.
Insomma, il Belgio riserva delle sorprese e con questo itinerario ne avrete molte.
Prima di passare al racconto ed alle immagini, sono molto emozionata e felice di informarvi che Babs condividerà sul suo post di oggi, il viaggio di cui sopra. 
Nella sua splendida rubrica sulla birra, troverete anche aria di viaggi e magari vi verrà  la voglia di partire. Andate a leggere cosa vi riserva il suo post saporitissimo. 

Un ringraziamento speciale va alla cara Donatella di Cucina Abitabile, che mi ha messo a disposizione le sue magnifiche foto, scattate proprio durante il suo ultimo viaggio in Belgio. Foto davvero suggestive, che mi hanno rubato il cuore. Grazie Donatella, ti abbraccio forte. 
Il tour delle birre Trappiste va fatto da soli, in macchina ed in completa libertà. Il nostro infatti è un tour fly and drive da condividere con amici o con il compagno della vostra vita. Non mancano ovviamente gli spazi per i bambini! 
Si arriva su Bruxelles con voli diretti dai principali aeroporti. Qui trascorrerete la vostra prima notte. Bruxelles è una capitale e come tutte le capitali merita del tempo per essere scoperta. 
Una visita dettagliata potrete concedervela alla fine del vostro viaggio, con la calma necessaria. 
Adesso invece si comincia. Via, alla scoperta della Vallonia.
La mattina del secondo giorno ritirerete la vostra auto prenotata e a disposizione per seguire come più vi piace l'itinerario consigliato. 
Il nostro itinerario si sviluppa nella regione della Vallonia, situata a sud del Belgio e considerata una delle regioni più verdi d'Europa. Il suo territorio è coperto per il 90% da foreste secolari come quella delle Ardenne. E' una regione che ha mantenuto integre le sue tradizioni e il patrimonio artistico e culturale è ricchissimo. 
La concentrazione di Abbazie sul territorio è altissima e va di pari passo con gli antichi birrifici gestiti dai monaci Trappisti. 
Le prossime 3 notti verranno trascorse con base a Dinant, piccolo gioiello incastonato fra i massicci della Mosa, uno dei luoghi più suggestivi di tutto il Belgio. 
Da lì, vi sposterete con facilità alla scoperta del territorio. 
Nel vostro terzo giorno di viaggio sarà tappa obbligata la visita alla famosa Abbazia di Notre Dame d'Orval, che riserva splendide sorprese, tra cui il giardino delle piante officinali, l'Antica farmacia ed il museo della celebre omonima birra trappista. Non potrete mancare una degustazione della birra e degli eccellenti formaggi prodotti dall'abbazia. 
Vi dice nulla il nome Goffredo di Buglione? Ebbene, il grande condottiero crociato era originario di Bouillon, delizioso borgo sormontato da un maestoso Castello risalente al 958 d.C. poco distante da Orval. In estate vi si tengono indimenticabili spettacoli di falconeria. Una sosta qui è ovviamente di rito.
Il viaggio prosegue onorando una delle più famose birre trappiste, che prende ovviamente il nome dal luogo in cui è prodotta, la Chimay
Nel quarto giorno raggiungerete l'Abbazia Notre Dame di Scourmont e qui avrete il piacere di effettuare una visita guidata a l'Espace Chimay ed agli esterni dell'Abbazia. Notre dame de Scourmont è tutt'ora abitata da c.ca trenta monaci benedettini.
La giornata include un pranzo in ristorante locale con degustazione guidata delle birre e dei formaggi Chimay. 
Namur è la capitale della Vallonia. Città tranquilla come il fiume che la attraversa, ha un centro storico piccolo e ben conservato, e si gira a piedi con estrema facilità. Da non perdere il panorama mozzafiato che si può ammirare dalla Cittadella. Il vostro quinto giorno potrà essere trascorso alla scoperta di questo delizioso borgo, per poi proseguire per Bruxelles dove riconsegnerete l'auto.
Bruxelles è una città multiculturale dai mille volti con un passato ricco di storia ed un presente al passo con i tempi. E' il cuore brulicante del Belgio ed un luogo dove è facile divertirsi grazie alla moltitudine di attrazioni. 
Non perdete assolutamente la tappa ad uno dei Café della maestosa Grand Place, per assaggiare la migliore cioccolata della vostra vita ma anche per pranzare a base di cozze e patate fritte, accompagnate ovviamente dalla vostra birra preferita. Questa è la vostra ultima notte in Belgio, quindi godetevela.
Se vi ho detto che pensare al Belgio mi fa venire in mente un quadro fiammingo, nulla può eguagliare questa immagine scattata da Donatella ricca di suggestione quanto e più di un dipinto
Rientrati dal vostro viaggio, potrete finalmente tentare di riprodurre uno dei piatti più celebrati della cucina fiamminga, la celebre Carbonade o Carbonnade Flamande
Un succulento ed importante piatto a base di manzo e cipolle cotti a fuoco lentissimo nella migliore birra belga. L'attesa ripagherà. 
E con il clima di questo maggio novembrino si presta alla grande!
Non dimenticate di accompagnarlo con croccanti patatine fritte o al forno.
Prima di passare alla ricetta, se volete scoprire di più su questo viaggio, potrete andare a dare un occhiata qui, o scrivermi qui e sarà mia grande gioia darvi tutte le informazioni del caso. 
Vi dico solo che è un viaggio bellissimo e a portata di tutte le tasche! 
Carbonade Flamande 
ingredienti per 4 persone
1 kg di spezzatino di manzo a pezzi non troppo piccoli (possibilmente spalla non troppo magra)
600 gr di cipolle bianche o gialle
1/2 litro di birra scura (io ho usato la Leffe 9, la più alcolica della gamma)
120 gr di burro chiarificato (migliore per rosolature come in questo caso)
farina 00
2 foglie di alloro
timo fresco 2 o 3 rametti
1 cucchiaio di zucchero di canna (io ho usato il Muscovado)
2 cucchiaini di senape forte
1 cucchiaino di misto spezie (noce moscata, cannella, chiodo di garofano, zenzero)
sape - pepe nero macinato fresco
Mettete la carne in una ciotola e versateci sopra un paio di cucchiaiate di farina. Coprite la ciotola con un piatto tenendo ben chiuso e shekerate bene con energia. I vostri pezzi di carne si infarineranno in maniera omogenea velocemente. Eliminate la farina in eccesso.
Un una casseruola antiaderente fatte fondere la metà del burro e in base alla larghezza della casseruola, rosolatevi la carne suddivisa in porzioni, per far si che i dadi di carne stiano tutto comodamente sulla base e si possano rosolare uniformemente. Fate questa operazione in due o tre tempi se necessario. Trasferite la carne rosolata in una ciotola e proseguite con il resto. Non eliminate i liquidi che verranno rilasciati dalla carne ma teneteli da parte. 
Se necessario, deglassate il fondo della casseruola con mezzo bicchiere di birra.
Pulite le cipolle e tagliatele a rondelle dallo spessore di 5 mm.

In una larga pentola dal fondo pesante (di ghisa sarebbe perfetto), sciogliere il restane burro chiarificato quindi una volta caldo, versatevi le cipolle e cuocete a fiamma media, rosolando le cipolle ma stando molto attenti a non bruciarle. Abbassate la fiamma, salate leggermente, aggiungete uno o due cucchiai d'acqua e proseguite la cottura coperta per c.ca 15 minuti. 
Passato questo tempo, aggiungere un cucchiaio raso di farina e mescolate bene con un cucchiaio. Aggiungete se necessario un goccio d'acqua.
Aggiungete la birra, la carne ed i suoi succhi, l'alloro, il timo, le spezie, sale e pepe. Alzate la fiamma e portate a bollore.
Dal momento del bollore, abbassare la fiamma al minimo, coprite con il coperchio e cuocete per almeno 3 ore. Mescolate ogni tanto ed aggiungete birra se necessario.
Nella versione tradizionale al momento dell'abbassamento della fiamma, si aggiungono delle fette di pane fresco spalmate di senape con il lato condito sullo stufato e si lasciano fino a fine cottura. Naturalmente il pane via via si frantuma contribuendo a creare un intingolo cremoso e golosissimo.
Mezz'ora prima della cottura va aggiunta la senape e lo zucchero.
Il muscovado con il suo tono aromatico, è perfetto per questa preparazione.
Prima di servire, eliminate l'alloro e servite con le patate e se vi piace, con crostini di pain d'épice tostati in padella con una noce di burro. E naturalmente con un buon bicchiere di birra!