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mercoledì 24 aprile 2019

Una torta salata vegetariana per i ponti di primavera: Easter egg and spring veg tart

Starry Night - Lianne La Havas 
Lo Starbooks non si ferma e dribbla tra feste e ponti di primavera.
Pare che non mi debba fermare neppure io perché continuerò a lavorare anche mentre voi, amici, starete partenza per un super ponte tra 25 aprile e 1 maggio.
Sono invidiosa, lo so!
In ogni caso, se il tempo smetterà di fare i capricci e vi darà occasione di preparare il vostro cestino per un bel pin nic magari al mare, fate un pensiero su questa meravigliosa tart vegetariana, davvero, davvero buonissima.
Invece, se resterete a casa come me, provatela lo stesso: vi sembrerà di essere in vacanza!
Una buona giornata amici. Per la ricetta non vi resta che leggere questo post. 


venerdì 4 aprile 2014

Cream cheese pound cake di Martha: quando il cibo non è mai troppo.

Why does my heart fell so bad? - Moby 
Soltanto una settimana fa in questo momento ero lì che sfornavo dolci su dolci per il buffet d'inaugurazione della mia nuova agenzia (diciamo della suo nuova sede, visto che tanto nuova non è dato che quest'anno compie 20 anni di attività).
Insomma dicevo, ho cominciato dalla mattina presto fino alle 13.00 del sabato a preparare torte, salse per crostini, pane ecc perché la previsione di presenze era piuttosto elevata.
Il panico che sempre prende in questi casi non è che non venga nessuno, ma che non basti la roba.
Non so voi, ma io vivo con il retaggio nonnesco che il cibo sia sempre troppo poco.
Questa malattia insana mi è stata inalata da mia madre che a sua volta l'ha presa da mia nonna e così via fino alla notte dei tempi.
In un momento in cui la fame è l'ultima cosa di cui dovremmo preoccuparci (perché è risaputo che questo pianeta morirà di sete), le nostre dispense, i nostri frigo ed i nostri congelatori sono stipati di cibo, manco fossimo preparati per la sopravvivenza in un bunker.
Ieri sono stata al Consorzio Agrario per controllare la spesa destinata al cooking show di Doppio Fuoco  previsto per stasera. Contro ogni mio desiderio, sarò coinvolta nella preparazione quindi via a controllare che tutto fosse a posto.
Cucinare per 35 persone non mi è familiare quindi anche fare le dosi è stato complicato.
E lì tutti a dirmi: meglio che la roba avanzi.
Beh, in questo caso è logico visto che la gente viene per assaggiare ( o meglio per mangiare!), ma ancora una volta mi è sembrato che qualcosa stonasse.
E' solo una mia impressione o non siamo più capaci di considerare lo spreco come un tabù?
I nostri frigoriferi stracolmi di roba sono veramente una conseguenza della necessità o è piuttosto una malattia, una dipendenza che causa enormi costi ed inevitabili sprechi?
E voi, quante confezioni di farina vi capita di buttare perché sono ormai habitat di farfalline solo perché erano in fondo in fondo alla dispensa e non vi ricordavate neanche di averle comprate?
Oggi sono in vena di esami di coscienza.
Lasciatemeli fare, tanto domani non mi ricorderò neanche di aver scritto questo post.
L'ennesima ricetta di Martha Stewart dal suo impagabile libro Cakes. 
4 delle 6 torte che ho preparato la settimana scorsa, sono uscite da qui.
Nessuna delle torte che ho preparato mi ha creato dei problemi.
Nessun difetto, assolutamente perfette.
Come questi cake che hanno un sapore unico, una morbidezza ed un'umidità favolosa e ricordano l'irresistibile aroma del latte condensato (che non è fra gli ingredienti), ovvero quel mix caramelloso e vellutato che ritroverete in questi dolci. Da provare assolutamente.
Ingredienti per 2 cake 
360 g di faina 00
2 cucchiaini di sale
290 g di burro a temperatura ambiente + per imburrare.
230 g di cream cheese (formaggio typo quark)
470 g di zucchero
6 uova grandi
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
Preriscaldate il forno a 170°.
Imburrate due stampi per plumcake e foderateli con carta da forno.
In una ciotola di media grandezza miscelate la farina ed il sale
Con una frusta elettrica ad altà velocità sbattete il burro con il cream cheese fino a che non saranno morbidi e cremosi.
Aggiungete lo zucchero lentamente e battete fino a che il composto non sarà pallido e soffice, per almeno 5 minuti (a questo proposito potete utilizzare anche la planetaria con la frusta).
Aggiungete le uova, una alla volta e solo dopo che la prima non sarà stata molto bene incorporata.
Aggiungete la vaniglia.
Riducete la velocità ed aggiungete la farina setacciata, in due tempi, mescolando fino a che non sarà ben incorporata.
Dividete l'impasto fra i due stampi (quasi fino a riempirli).
Sbattete con delicatezza su una base affinché eventuali bolle d'aria scompaiano e se necessario lisciate la superficie con una spatola.
Mettete in forno e cuoceteli fino a che non saranno dorati e fino a quando con la prova stecchino, lo vedrete uscire con sole poche briciole attaccate (70/85 minuti secondo la ricetta di Martha - a me sono bastati 60 minuti...fate attenzione con il vostro forno).
Fateli raffreddare una decina di minuti su una griglia, quindi sformateli e lasciate raffreddare completamente.


giovedì 30 gennaio 2014

Cavolo rosso speziato con pere ed aglio: non è per niente come quando eri bambina!

Purple rain - Prince
Quando si è costretti a letto da un imprevisto bacillo che ti fiacca e rende simile ad un invertebrato, le cose che si possono fare, a parte lamentarsi, mugolare come un'anima in pena e cercare un po' di compassione, sono ben poche.
Fortunatamente mi ammalo raramente ma ogni volta finisco col fare le stesse tristi considerazioni: non è per niente come quando eri bambina. 
E' uno dei ricordi più vivi della nostra infanzia, quindi se non volete provare concetti delusioni, pregate di non ammalarvi mai da adulti.
Perché, no, non ci sarà la mamma ad accudirvi.
Non vi porterà la spremuta a letto, non vi sprimaccerà il cuscino, non vi colmerà di attenzioni, non vi cambierà il pigiama quando avrete sudato come galeotti ai lavori forzati dopo l'ennesima sfebbrata, non vi preparerà il brodino con i grattini che è l'unica cosa che desiderate quando lo stomaco fa le capriole.
Dovrete fare tutto da sole.
La vita va avanti anche senza di voi ed il vostro naso moccicoso.
La mattina la casa si svuoterà e resterete sole, in un odioso silenzio, e se come me vivete su due piani, dovrete fare le scale, su e giù, ogni qualvolta avrete bisogno di qualcosa. Nessuno ve la porterà!
Quindi vi alzerete come un fantasma in vestaglia, con il passo incerto, le spalle ricurve e la testa incassata, e pregherete di non rotolare giù per le scale a causa delle gambe indolenzite.
Aspetterete in piedi ballettando davanti al fornello, che il tea sia pronto, ma rinuncerete alla spremuta, perché non avrete la forza di tagliare l'arancia.
Guarderete con odio purissimo la televisione che vi ammicca dal centro della sala, realizzando che il mal di testa è lì, sull'attenti, e riprenderete arrancando la strada verso il vostro piumone, unico luogo a cui ambite in questo momento.
E resterete lì, abbozzolate ad aspettare di sentire un lampo di energia vitale balenare tra le vostre ossa, sperando che prima non vi venga una piaga da decubito.
Avrei anche potuto non postare nulla, perché al solo pensiero di mangiare, ho delle visioni inquietanti, ma desideravo lasciarvi questa ricetta che fa parte di un libro della Biblioteca Starbooks, ovvero Home Cooking Made Easy della Lorraine Pascale.
Ho scoperto il cavolo rosso sono negli ultimi anni e lo adoro.
Delicato, non aggressivo nel sapore, dolce senza stuccare, è fra le crucifere, uno dei miei preferiti.
E Lorraine lo cucina in una maniera nuova: al forno! Con la presenza di un ingrediente inusuale, la pera (che ci sta da Dio!), e l'aglio, che io ho personalmente ridotto ai minimi termini, perché ha su di me gli effetti che ha su Dracula.
Così aggiungo un nuovo contributo agli scaffali Redone del nostro blog Starbooks.
Ingredienti per 5/6 persone
1 grande cavolo rosso, pulito e tagliato a fettine sottili, dopo aver eliminato le coste dure centrali.
2 cipolle rosse affettate sottilmente
1 cucchiaino di misto spezie
80 g di zucchero light brown (o di canna)
2 spicchi d'aglio puliti ed affettati sottilmente (io ne ho usato metà)
60 ml di aceto di vino rosso o balsamico
2 pere sbucciate e tagliate a dadini
una noce di burro
olio extravergine per la cottura.
sape e pepe nero macinato fresco
Riscaldate il forno a 180° .
Scaldate un filo d'olio in una casseruola adatta anche al forno, aggiungete le cipolle affettate e fatele passire a fuoco dolce per una decina di minuti, fino a che non saranno morbide. Aggiungete dell'acqua se necessario.
Aggiungete le spezie, il sale ed il pepe, lo zucchero, l'aglio e cuocete per un paio di minuti.
Aggiungete il cavolo e l'aceto e mescolate bene portando il tutto a frigolare.
Mettete la casseruola nel forno e fate cuocere per 1 ora.
A metà cottura, toglietela dal forno, mescolate il cavolo per qualche attimo, aggiungete le pere a cubetti, e rimettete in forno per il resto del tempo.
Una volta che il cavolo sarà morbido (quello in superficie sarà croccante), togliete la casseruola dal forno, aggiungete il burro e mescolate bene. Aggiustate di sale se necessario e servite ben caldo.
E' perfetto con arrosti di tacchino o maiale o salsicce succose. In mancanza di pere, potrete usare mele, ma troverete che le pere sono perfette!


mercoledì 1 maggio 2013

Vasetti vellutati al cioccolato di Jamie: Starbooks Redone!

The sweetest taboo - Sade
Veloce, velocissima perché il tempo in questo periodo non è mai abbastanza ed il blog, come avrete notato, ne risente.
Il mese di aprile è finito e con lui se n'è andato uno dei libri delusione della nostra rubrica Starbooks, finalmente! 
Dalla prossima settimana si riparte con un nuovo libro che dalle premesse si presenta come una piacevole boccata di primavera. 
Oggi, mercoledì 1 maggio, è giornata di Redone! e per ricordarvi il nostro appuntamento all'interno di Starbooks, ho voluto riprendere anche io un libro molto amato, testato lo scorso anno proprio in questo periodo. 
Parlo del magnifico Jamie's Great Britain da cui ho preso questa facilissima ma deliziosa ed umilissima ricetta, che prevede l'uso di un modesto (ma ottimo) cioccolato al latte al posto del super trandy dark chocolate ormai onnipresente in tantissime ricette sul tema. 
Vi invito solo a provarlo, dimezzandone le dosi perché se servirete la mousse in piccoli vasetti, tazzine o simili, ne otterrete comunque una gran quantità. 
Io la vedrei benissimo anche con delle ciliegie sciroppate o una composta di lamponi calda. 
Ingredienti per 12 
Per la mousse:
250 gr cioccolato al latte di ottima qualità
500 ml di panna fresca 
50 gr di zucchero a velo
25 ml di brandy
Per servire
200 gr di fragole, o ciliegie o lamponi
50 gr di cioccolato al latte di ottima qualità (freddo di frigo)
Riducete la cioccolata per la mousse in pezzi grossolani e mettetela in una ciotola appoggiata su una casseruola dove farete sobbollire poca acqua (non deve toccare la ciotola). Lasciatevi la ciotola fino a che il cioccolato non sia sciolto. Una volta setoso e morbido, rimuovete immediatamente la ciotola dalla casseruola e lasciate raffreddare per almeno 5 minuti.
Montate la panna con lo zucchero con una frusta grande o con la planetaria, fino a che non avrete dei picchi morbidi quindi sempre usando la frusta, aggiungete il brandy lentamente. 
Gradatamente aggiungete il cioccolato intiepidito nella panna ed amalgamatelo con delicatezza sempre utilizzando la frusta e fino a che i due elementi non saranno combinati. Non mescolate eccessivamente.
Versate la mousse in piccoli contenitori graziosi, bicchierini o tazzine, o riempite un sac a poche ed utilizzatelo per riempire i vostri bicchierini. Tenete la mousse in frigo un paio d'ore prima di servirla.
Con un coltello affilato, ricavate delle scaglie dal cioccolato tenuto in frigo e spargetelo sopra le mousse prima di servire. 
Accompagnate la mousse con piccoli frutti di stagione: ciliegie e fragole sono il massimo. Potete decorare le mousse con un ciuffetto di panna se gradito. 


mercoledì 27 febbraio 2013

Arrivederci Jerusalem: pollo all'Arak e clementine

Shalom Shalom - Noa
Arrivederci è la parola giusta. 
Si chiude lo Starbooks del mese ma non si chiude la storia d'amore tra me e questo libro, come credo continui anche per le mie compagne di viaggio. 
Come recita il buon vecchio Venditti "certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano..." 
Giri non troppo immensi nel mio caso, perché il libro in questione comincia già ad avere tracce di vissuto, patacche di unto, impronte lasciate dalla mia sbadatezza, note fitte a pie di pagina, promemoria....Mi piace pensare che fra una decina d'anni, mia figlia possa sfogliarlo pensando che sia un volume prezioso, come certi quaderni delle nostre mamme, pieni della loro presenza raccontata non solo dalla loro grafia ordinata e retrò. 
Il mio Jerusalem sta diventando questo, un manuale familiare, che non smetterò di consultare perché fonte di continua ispirazione. 
Non devo quindi impegnarmi troppo per dirvi che questo libro mi è piaciuto e tanto e che quest'ultima ricetta mi ha definitivamente dimostrato quanto sia preciso e bilanciato nel raccontare tutti i piatti proposti. 
Un pollo all'Arak e clementine. 
Ora, ce ne vuole di fantasia per immaginare che l'anice si sposi con pollo e agrumi. 
Si, perché per chi non sapesse che cosa è l'Arak, posso dire che si tratta di un liquore altamente alcolico presente in molti paesi mediorientali, dall'intenso sapore di anice. Assomiglia molto al Pernod o all'Ouzo, ma anche alla nostra Sambuca (ma meno dolce). 
La prima volta che l'ho assaggiato restando senza fiato, ero in un ristorante Libanese a Praga, con cari amici libanesi che pasteggiavano allegramente a gotti di Arak. Dopo il primo sorso entusiastico, la sottoscritta contava i camerieri gemelli che le giravano intorno e cercava di darsi un tono finendo una ciotola di hummus in solitaria.
Quindi, vedere la foto del pollo, leggere Arak e avere il masochistico desiderio di provarlo, è stato tutt'uno. 
Apoteosi, epifania, meraviglia
Metteteci voi la parola che volete: fatto sta che questo pollo, copiosamente avvolto da aromi intensissimi a partire dall'Arak, dalla freschezza acidula delle clementine e dalla leggerezza aromatica dei finocchi, è una scoperta che mi ha conquistata in toto. 
La quantità degli ingredienti è perfetta al millesimo, così come i tempi di cottura. Rispettateli perché il pollo non deve asciugarsi troppo o perderà parte della sua bontà. E se potete, fate marinare il tutto dalla sera prima perché avrete il risultato perfetto.  
Se vi piace il connubio tra dolce e salato, questo è il piatto che fa per voi.
Prima di passare alla ricetta, due annunci importanti: come anticipato negli scorsi post Starbooks, dal prossimo mercoledì che sarà il primo mercoledì di marzo, avrà inizio lo Starbooks Redone
Tutte le amiche che seguono la nostra rubrica e che hanno provato alcune delle ricette proposte o che abbiano acquistato uno dei libri trattati, realizzando ricette diverse da quelle da noi proposte, potranno essere protagoniste pubblicando le proprie ricette e raccontandoci la loro opinione in merito. 
Potranno lasciare il proprio link sull'ultimo post del blog da cui hanno preso la ricetta in questione oppure sulla pagina predisposta da Menu Turistico dove potrete trovare anche tutti i link delle ricette realizzate fino ad oggi. 
Lo Starbooks Redone vuole essere una ulteriore riprova che le nostre impressioni non siano errate. Vorremmo condividere maggiormente con voi questa esperienza estremamente positiva. 
In secondo luogo, non posso dimenticare le splendide proposte delle mie compagne di avventura che salutando Ottolenghi ed il suo Jerusalem, hanno preparato queste meraviglie:
Torta al fieno greco a casa di Menu Turistico
Basic Hummus a casa di Arriciaspiccia
Pollo arrosto con topinambur e limone a casa di Vissi d'Arte e di Cucina
Budino di riso al cardamomo con pistacchi ed acqua di rose a casa di La Apple pie di Mary Pie
Chocolate Krantz cakes a casa di Le Chat Egoiste
Mejadra a casa di La Gaia Celiaca
Polpette al limone e porri a casa di Ale Only Kitchen
Kofta b'siniyah a casa di Arabafelice 
Pollo arrosto con clementine ed Arak (per 4 persone)
100 ml di Arak (in alternativa Ouzo o Pernod)
4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
3 cucchiai di spremuta di succo d'arancia
3 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai di mostarda in grani
3 cucchiai di brown sugar light (io ho usato zucchero di canna)
2 finocchi medi (femmine - 500 gr in totale)
1 pollo ruspante grande (c.ca 1,300 gr) diviso in 8 parti senza eliminare la pelle
4 clementine con la buccia affettate orizzontalmente in fette da 5 mm
1 cucchiaio di foglie di timo
2 cucchiaini e mezzo di semi di finocchio leggermente schiacciati
sale - pepe nero 
Prezzemolo fresco tritato grossolanamente per servire. 
Mettete i primi 6 ingredienti in una larga ciotola ed aggiungete 2 cucchiaini 1/2 di sale e 1 cucchiaino 1/2 di pepe. Mescolate bene e mettete da parte.
Pulite i finocchi tagliandoli a metà e poi in quarti ed ogni quarto ulteriormente in 2 spicchi. Aggiungete i finocchi ai liquidi insieme ai pezzi di pollo, le fettine di clementine , il timo ed i semi di finocchio. Mescolate bene con le mani affinché tutti gli ingredienti siano ben mischiati quindi lasciate marinare per qualche ora o tutta la notte (potete evitare anche la fase di marinatura se avete fretta).
Preriscaldate il forno a 220° e trasferite il pollo e la sua marinata in una teglia larga abbastanza per ospitare comodamente tutti gli ingredienti in un solo strato. La pelle del pollo dovrà essere rivolta verso l'alto.
Una volta che il forno è a temperatura mettete la teglia e fate cuocere per 35/45 minuti, fino a che il pollo non sia ben colorito e cotto. Rimuovete dal forno.
Togliete il pollo, i finocchi e le clementine dalla teglia e sistemateli su un piatto di portata, coprite e tenete al caldo.
Mettete i liquidi di cottura (se ne formerà una discreta quantità) in una piccola casseruola e fate cuocere a fuoco medio, portando a bollore e facendo ridurre di un terzo. Ne resteranno c.ca 80 ml. Versate la salsa calda sul pollo, guarnite con prezzemolo sminuzzato e servite. 
Piatto sorprendente, a me è piaciuto immensamente. 
L'Arak non è invasivo, la parte alcolica evapora durante la cottura ed il suo aroma si fonde perfettamente con i sapore dei finocchi e dei suoi semini. 
Clementine e finocchi si caramellano in cottura acquisendo un sapore assolutamente delizioso.
La carne tenera e dolce del pollo si esalta grazie a questi elementi armoniosamente sposati. Una ricetta che ripeterò spesso in stagione di clementine.
Vi aspettiamo mercoledì prossimo con lo Starbooks Redone e poi via con una nuova pubblicazione strabiliante.












mercoledì 6 febbraio 2013

STARBOOKS REDONE! Ma le avete provate anche voi?

Do it again - Marylin Monroe
Ve lo ricordate? 
Forse proprio no, sono io che ho la presunzione di fare post indimenticabili. 
Però questa ricetta io non l'ho dimenticata e confesso di averla ripetuta spesso questa estate, per quanto mi era piaciuta e per il successo che ha sempre riscosso con chi ha avuto l'opportunità di assaggiarla. 
Si tratta del pollo in umido con i ceci di Vefa's Kitchen, lo splendido volume sulla cucina greca che abbiamo "starbookato" neanche tanto tempo fa, nel giugno 2012. Una delle tante ricette Starbooks che ci e vi hanno accompagnato negli ultimi mesi. 
Questa introduzione era doverosa. 
Vi chiederete la ragione di questo post visto che l'analisi del nuovo libro partirà solo fra una settimana. 
Siamo molto emozionate. Emozionate ed orgogliose perché abbiamo visto questo spazio crescere di entusiasmo e di interesse. 
Siamo felici di leggere i vostri commenti, le vostre domande, sentirvi desiderose di aprocciare i libri che vi consigliamo e di testare le ricette che contengono. 
In poche parole, lo Starbooks ha raggiunto l'obbiettivo che si era prefissato. 
E siccome non c'è soddisfazione se non c'è condivisione, il gruppo delle Starbookers vi rivolge questa domanda: ma voi, qualche ricetta lanciata negli appuntamenti Starbooks, l'avete provata? 
E se lo avete fatto, quali sono stati i vostri risultati e le vostre impressioni?
Il post di oggi desidera proprio questo: coinvolgervi nella raccolta Starbooks attraverso le vostre prove di ricette appartenenti a tutti i libri che abbiamo Starbookato fino ad oggi. 
Vorremmo un'ulteriore riprova che i nostri consigli, le nostre note, i nostri risultati non siano a senso unico, e che alla fine non ci siamo sbagliate nel giudizio finale sul libro. 
Convinte che nessuno sia perfetto, in particolare noi.
Il lavoro fatto è stato tanto. 
Magari se vi viene la voglia, potrete scegliere tra qualche ricetta già sperimentata, di cui vi metto i link qui di seguito, oppure se avete comprato il libro, proporci una qualsiasi delle ricette che avete preparato. 
Il primo mercoledì di ogni mese, quando lo Starbooks è a riposo in attesa del nuovo libro, voi potrete essere le protagoniste dell'appuntamento Starbooks e la vostra ricetta entrerà a far parte dello STARBOOKS REDONE, ovvero com'è bella la riprova! 
Basterà che lasciate il vostro link sull'ultimo post della Starbooker che ha provato prima di voi la ricetta o a casa di Menu Turistico. Potrete usare il banner di Starbooks che trovate in fondo la post. 
Allora, vi piace l'idea? 
Se si, ecco qui la nostra carrellata di ricette Starbooks


Le Starbookers di Gennaio e le loro ricette dall'Unofficial Downton Abbey Cookbook. 
La Apple Pie di Mary Pie
Andante con gusto
Menuturistico
Arabafelice
Vissi di cucina
Lechategoiste
Arricciaspiccia
Ale only kitchen
Lo starbooks di novembre 2012 : Trine Hahnemann, Scandinavian Christmas
Le Chat Egoiste:
Menuturistico

Vissi di cucina:
Hallon Cookies- biscotti al lampone
Glogg
Popcorn salato al cioccolato


Lo starbooks di ottobre 2012 : Martha Stewart, Martha's American Food
Ale Only Kitchen: 
Andante con gusto:
Araba Felice: 
Arricciaspiccia: 
L'Apple Pie di Mary Pie: 
La Gaia Celiaca: 
Le Chat Egoiste: 
Menuturistico:
Vissi d'arte e di cucina: 

Lo starbooks di settembre 2012 : Rachel Khoo "The Little Paris Kitchen

Ale only kitchen: 
Andante con gusto
Araba felice: 
La apple pie di mary pie: 
La gaia celiaca: 
Le chat egoiste:
Menuturistico
Vissi di cucina: 

Lo starbooks di giugno 2012 : Vefa Alexiadou, "La cucina di Vefa" 

Ale only kitchen
Andante con gusto
Menuturistico
Vissi di cucina

Lo starbooks di maggio 2012 :  Yotam Ottolenghi, "Plenty"

Ale only kitchen 
Andante con gusto
Gratin di Carciofi
Insalata mista
Menuturistico
Vissi d'arte