Dicembre è già cominciato da qualche giorno ed io ho già ben chiaro che questo mese sarà complicato.
Ieri sono riuscita a fare l'albero, completamente da sola.
Non è stato esaltante come in altri momenti. Figlia e marito in giro per il mondo non aiutano l'umore ad essere festivo.
Comunque ho agito.
Ho portato tutta l'attrezzatura su dalla cantina al terzo piano dell'edificio senza ascensore in cui vivo, montato l'albero e sistemato tre metri di lucine tutte intorno sperando che le mie braccia potessero allungarsi come ad Elastic girl, senza successo.
E dopo un paio d'ore, quando ho messo l'ultimo addobbo, ho sentito uno strano suono - "crik" - e l'albero con i suo 2 metri di altezza carico di gingilli, si è accasciato tra le mie braccia in un drammatico casqué.
Da quel momento, il mio salotto si è trasformato nel set di una comica in bianco e nero, con la protagonista impanicata che cercava di tenere in equilibrio l'albero, pesantissimo, calcolando i tempi necessari per raggiungere la cucina dove trovare spago, forbici e tutto il necessario per aggiustare la situazione.
I primi dieci minuti sono trascorsi facendo inutili esercizi di smaterializzazione.
I successivi cinque, smadonnando come un turco ubriaco con raptus omicida, seguiti dalla rassegnazione che mi consigliava di sdraiare l'albero a mo' di cadavere nel centro del tappeto e abbandonarlo al suo destino.
Poi mi sono calmata.
Ho respirato e abbracciata all'albero come una cozza, sono riuscita piano piano ad abbassarmi ed a cercare di capire il problema sul piede. L'ho rimesso in equilibrio, sapendo che non sarebbe durato a lungo, e sono corsa a prendere tutto il materiale per fissarlo al muro.
Adesso il mio albero è in piedi, collegato ad un gancio sulla finestra grazie da uno spago.
Una roba orrenda a vedersi, ma sono riuscita a salvare tutte le mie fragilissime decorazioni collezionate negli anni.
Se il mio Natale comincia così, annamo bene.
I churros sono una di quelle ricette da nulla, fatte con i pochi ingredienti che tutti abbiamo in casa: uova, zucchero, burro e farina.
Con forma diversa, li associo a piatti come crepes, pancakes, Kaiserschmarrn e via andare, con la unica variante che i churros vanno fritti. Per il resto, l'effetto consolatorio è lo stesso.
In più questo è un ottimo periodo per prepararli, perché tradizione vuole che vengano fatti quando fuori è freddo e consumati inzuppati in una tazza di cioccolata bollente.
Questa ricetta che arriva dal libro di Benjamina Ebuhei "A good day to bake", uno degli
Starbooks degli ultimi mesi e nonostante abbia provato altre ricette di churros in passato, questa è quella che maggiormente mi ha convinto per la perfetta consistenza e densità dell'impasto.
Spesso questo risulta troppo duro per essere spremuto da un sac a poche mentre qui, la fatica non esiste e la forma si mantiene meravigliosamente.
In più il sapore è splendido, con la nota agrumata ed il timo sul finale, che regala una bellissima freschezza erbacea. Io ho voluto usare del timo limone per dare una spinta maggiore sui toni agrumati.
Ingredienti per 6 persone
200 ml di acqua
75 g di burro salato
la scorza grattugiata di un limone non trattato
2 cucchiaio di zucchero semolato
160 g di farina 00
3 uova
1 litro di olio per frittura
Per lo zucchero al timo
150 g di zucchero semolato
2 cucchiai di foglioline di timo fresco
- Per prima cosa preparate lo zucchero al timo. Pestate lo zucchero con il timo in un mortaio fino a che non sarà fragrante, umido e sabbioso. Versatelo in una fondina e tenete da parte. Se non avete un mortaio potrete strofinare timo e zucchero con la punta delle dita fino a che il tutto non sembrerà sabbia bagnata.
- Procedete con i churros: scaldate l'acqua con il burro, la scorza di limone e 2 cucchiai di zucchero in una casseruola e portate a bollore. Buttate la farina tutta insieme mentre mescolerete con continuità. All'inizio vi sembrerà granuloso ma continuate a mescolare fino ad ottenere una densa e morbida palla di impasto. Abbassate la temperatura e continuate la cottura per 1 minuto continuando a mescolare.
- Rimuovete l'impasto dal calore in una ciotola pulita a raffreddare per cinque minuti (può essere anche quella della planetaria). Rompete le uova in una caraffa e sbattatetele con una forchetta.
- Accendete l'impastatrice con il gancio a foglia e cominciate ad impastare versando piccole quantità di uova alla volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta. Vi sembrerà che l'impasto non stia insieme all'inizio e si sfaldi, ma piano piano, incorporando l'uovo, diventerà omogeneo.
- Potreste non aver bisogno di usare tutto l'uovo: la consistenza deve essere quella di una crema molto densa che sia in grado di essere versata attraverso un sac a poche senza perdere la forma. Fate la prova con un cucchiaio: dovrà scivolare giù dopo qualche secondo
- Scaldate l'olio in una padella di ferro per frittura a bordi alti fino ad una temperatura di 170° (usate il termometro). Se non avete un termometro, fate la prova con poca pasta: dovrà risalire a galla abbastanza velocemente e impiegare dai 30 secondi a 1 minuto per scurire. Se scurisce velocemente ma dentro è ancora cruda, abbassate la temperatura.
- Mettete l'impasto in una sac a poche con bocchetta a stella da 1 cm. Quando l'olio è a temperatura, create i churros direttamente sulla padella e tagliateli con una forbice ad una lunghezza di 8/10 cm. Ripetete fino a che non avrete 3 o 4 churros nella padella. Fateli friggere 1 o 2 minuti su ogni lato, fino a che non saranno belli gonfi e dorati. Toglieteli con delle pinze e sistemateli su carta assorbente.
- Passateli nello zucchero al timo e serviteli accompagnandoli con dell'ottima cioccolata calda.