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martedì 16 febbraio 2021

Lemon Moon Cake: l'istinto del salmone

It's only a Paper Moon - Ella Fitzgerald

Un martedì grasso senza roba fritta. 
Vado contro corrente come i salmoni. 
Questo in genere per ogni cosa della mia vita. 
Mangio il Pandoro a Ottobre (che è il più buono), friggo il primo giorno di carnevale e poi più, fino a che ho potuto, ho viaggiato sempre in stagioni impossibili e adesso chissà; detesto la colazione al bar; sono una snob che non guarda Sanremo, ecc, ecc, ecc.
Mi è sempre piaciuto non conformarmi nonostante ami ritrovarmi nei gusti della persona appena incontrata, nel libro che sta leggendo il mio sconosciuto vicino di treno, nella playlist scelta dall'amica con cui viaggio in macchina. 
Si vuole essere diversi ma non si vuole sentirsi i soli. 
Ciò che piace a tutti non è detto che piaccia anche a me ma non è per essere ostinatamente fuori dagli schemi: è che tutto ciò che è troppo "nazional-popolare" come diceva il vecchio Pippo Baudo, finisce con l'annoiarmi a morte dopo mezzo minuto. 
Ma non parlo di televisione ovviamente. 
Circa 50 anni fa, in Scandinavia uno sgamato imprenditore nel campo dei dolci industriali, si inventò una torta soffice e deliziosa dall'intrigante profumo di limone e mandorle, la coprì con una glassa al limone variegata con ghirigori bicolore e la mise in commercio tagliata esattamente a metà, come una luna crescente. 
La chiamò Lemon Moon Cake, divenne un classico delle merende per ragazzi ed il geniale signore fece una fortuna con cui gli eredi della sua famiglia camperanno per anni. 
La ricetta è tratta dal libro Fika & Hygge di Bronte Aurell che abbiamo trattato su Starbooks qualche tempo fa. 
La particolarità di questo dolce, estremamente facile nella sua realizzazione, è la presenza del marzapane, che potrete farvi in casa con 50g di farina di mandorle, 50 g di zucchero a velo, qualche goccia di estratto di mandorle amare e mezzo albume di un uovo piccolo. Impastate il tutto a lungo con le mani fino ad ottenere un panetto morbido e setoso e dategli la forma del rotolo. Impacchettatelo nella pellicola e lasciatelo riposare tutta la notte in frigo prima di usarlo.
E' importante che sia grattugiato finemente senza pezzi grossi. Eventualmente potreste anche frullarlo. Questo ingrediente regala un sapore unico alla torta, non omettetelo. 
In caso non abbiate il marzapane, potreste usare degli amaretti morbidi, tipo quelli di Mombaruzzo, frullati. 

Ingredienti per uno stampo a cerniera da 22 cm di diametro. 

200 g di burro a temperatura ambiente 
180 g di zucchero semolato
100 g di marzapane (la ricetta la trovate qui sopra)
I semi di una bacca di vaniglia 
5 uova grandi a temperatura ambiente
200 g di farina 00 setacciata
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale 
la scorza grattugiata ed il succo di un limone non trattato

Per la glassa
150 g di zucchero a velo
2 cucchiai di succo di limone spremuto fresco
1 cucchiaio di acqua bollente 
mandorle a filetti per decorare (a piacere)
  • Preriscaldate il forno a 160°. 
  • nella ciotola della planetaria montate con la frusta il burro e lo zucchero fino a che non sia pallido e leggero. Grattateci il marzapane con una grattugia a fori piccoli o un microplane, aggiungete i semi di vaniglia e mescolate nuovamente. 
  • Aggiungete le uova, una alla volta, senza procedere alla successiva se la prima non è stata ben incorporata. Dopo ogni aggiunta, pulite bene con una spatola di silicone le pareti della ciotola. 
  • Aggiungete la farina con il lievito ed il sale ed incorporate con delicatezza utilizzando la stessa spatola. Aggiungete per ultimo il limone, scorza e succo, e mescolate con delicatezza. Se il composto vi sembrasse troppo denso, aggiungete un altro cucchiaio di limone. 
  • Versate la massa nello stampo a cerniera in cui avrete coperto la base con carta da forno ed imburrato le pareti, smuovete bene in modo che l'impasto si livelli ed eventuali bolle svaniscano quindi cuocete per 50 minuti/1 ora, fino a che lo stecchino non uscirà pulito e asciutto. 
  • Fate raffreddare completamente su una gratella prima di glassare. 
  • Per fare la glassa, mettete lo zucchero setacciato in una ciotola, aggiungete limone ed acqua bollente quindi mescolate con un cucchiaio con energia, fino ad ottenere una consistenza mielosa non troppo liquida. La glassa deve potersi spalmare con facilità ma non deve colare lungo i lati. Aiutatevi con una spatolina a gomito. 
  • Rifinite aggiungendo dei filettini di limone e mandorle e lasciate asciugare.  Si conserva a lungo coperta e migliora di giorno in giorno. 
 


martedì 11 dicembre 2018

Kanelbullar: nodi profumati di cannella dalla Scandinavia

Have yourself a Merry Little Christmas - Judy Garland
Giorni frenetici.
Siamo entrati in Dicembre con la furia di un tornado e come un twister ci trascina, centrifugandoci come cenci senza vita all'anticamera della festa senza realmente capire, prepararsi, godersi questo momento che dovrebbe essere soprattutto meditativo e non dannatamente attivo.
Che poi di attivo c'è davvero poco.
Rispondiamo passivamente a quelli che sono i doveri della circostanza: e il lavoro a cui non ci si può sottrarre, e le cene e i cenini di bonagurio, ed i regali utili e inutili, e i sorrisi, gli abbracci formali, e Buone Feste...
Tutto quello che vorrei in questo momento, è potermi fermare ed osservare tutti quelli che corrono  forsennati intorno a me.
Resterei poco però, perché si sta meglio in casa propria, senza confusione, senza intrusi, al tepore dell'intimità silenziosa.
Ho bisogno di un Natale senza frastuono, senza clamori, senza eccessi.
Quest'anno ancora più di quello passato, quando il dolore dell'assenza riempiva la festa di rabbia e malinconia.
A distanza di un anno, poco è cambiato, se non che la rabbia è svanita lasciando spazio alla rassegnazione, fase finale di un'elaborazione vissuta mio malgrado.
Quest'anno sarà ancora più chiara la consapevolezza di un vuoto incolmabile, per cui è facile capire la voglia che ho di celebrazioni.
Non critico né biasimo chi aspetta questi giorni con eccitazione.
Solo, non chiedetemi di essere spumeggiante.
Mettere le mani in pasta, oltre che ad essere diventato un secondo lavoro per me (poi magari più avanti vi racconterò), è assolutamente il modo per calmare il cuore.
Per abbandonarsi al flusso dei pensieri che da dentro finalmente escono attraverso le mie dita, le mie mani, dentro l'impasto.
E per preparare questi Kanelbullar da condividere con chi più amate, lasciate fluire il vostro amore.
Non avranno rivali in bontà.
Dal libro Fika & Hygge di Bronte Aurell, una ricetta già pubblicata su Starbooks lo scorso anno.
Era tanto che volevo provarli. Sono semplicemente meravigliosi.

Ingredienti per 16 pezzi
Impasto
10 g di lievito di birra fresco o 5 g di quello secco
250 ml di latte fresco intero scaldato a 36-37°C
80 g di burro fuso e intiepidito
40 g di zucchero semolato
400-500 g di farina bianca forte
2 cucchiaini di cardamomo in polvere
1 cucchiaino di sale fino
1 uovo sbattuto

Ripieno
80 g di burro a temperatura ambiente, più un cucchiaio
1 cucchiaino di farina bianca
1 cucchiaio di cannella in polvere
½ cucchiaino di cardamomo in polvere
½ cucchiaino di zucchero alla vaniglia**
80 g più 2 cucchiai di zucchero semolato
uovo sbattuto per spennellare

Copertura
3 cucchiai di golden/light corn syrup riscaldato
zucchero in granella
  • Se usi il lievito fresco, metti il latte tiepido in una ciotola, aggiungi il lievito (sbriciolato) e mescola finché non si sarà sciolto bene, poi versa nella ciotola dell'impastatrice. Se usi il lievito secco, versa il latte tiepido in una ciotola, aggiungi il lievito poi mescola. Copri con la pellicola  e lascia riposare per 15 minuti circa in un luogo tiepido, finché non inizierà a formarsi la schiuma. Versa nella ciotola dell'impastatrice munita di gancio.
  • Con l'impastatrice accesa, versa il burro, fai andare per c.ca un minuto poi unisci lo zucchero. In una ciotola separata, prepara 400 g di farina con il cardamomo, il sale e mescola. 
  • Comincia ad aggiungere il mix di farina e spezie al latte, poco per volta. Al termine versa metà dell'uovo sbattuto ed impasta ancora per 5 minuti. Potresti avere bisogno di unire ancora un po' di farina ma l'impasto alla fine dovrà risultare un po' appiccicoso, quindi non esagerare con la farina, altrimenti i buns risulteranno asciutti. Potrai sempre aggiungere la farina successivamente.
  • Coprire la ciotola con pellicola per alimenti e lascia lievitare per 1 ora circa, o finché l'impasto non sarà raddoppiato in volume.
  • Trasferisci l'impasto su di un piano di lavoro leggermente infarinato e lavoralo con le mani, aggiungendo altra farina, se necessario. 
  • Stendilo con il matterello fino ad ottenere un rettangolo di 40x50 cm.
  • In una ciotola unisci il burro morbido con la farina, le spezie, lo zucchero e mischia con cura per ottenere una crema spalmabile che sarà il tuo ripieno. Aiutandoti con una spatola, corspargi uniformemente il ripieno su tutto il rettangolo, poi piegalo a metà sul lato lungo. 
  • Con un tagliapizza, ricava 16 strisce dal lato più largo del rettangolo. Prendi una striscia per volta e attorcigliarla su se stessa più volte con cautela (tenendo ferma l'estremità chiusa)poi avvolgi a spirale per formare un nodo. Assicurati che entrambe le estremità siano incastrate sotto o dentro il bun. Posiziona i bun su due teglie foderate con carta da forno ben distanti uno dall'altro, e copri con un panno da cucina. Lascia lievitare per 45 minuti circa.
  • Preriscalda il forno 200°C. Spennella i bun con l'uovo sbattuto (la metà avanzata dall'impasto) ed inforna per 12-15 minuti, o finché non saranno dorati (per me 15 minuti). 
  • Sforna e pennella immediatamente con lo sciroppo scaldato sul fuoco e cospargi con la granella di zucchero. Copri immediatamente con un telo da cucina per qualche minuto, per evitare che i buns si secchino. 

mercoledì 21 novembre 2018

Polpette svedesi e insalata di barbabietole per Starbooks

All around the world - Lisa Stansfield 
Cari amici Ikeizzati,
la prossima volta non ordinate polpette ma provate a farle a casa vostra e capirete di cosa parlo.
Direttamente dallo Scandikitchen Christmas di Bronte Aurell, una grande ricetta per fare ottime polpette similIkea, che non ve le faranno certamente rimpiangere.
Naturalmente per la ricetta dovrete andare a leggere il post ufficiale sul sito Starbooks, ma lo sforzo sarà minimo, vedrete.
Vi auguro una ottima giornata, piena di polpette!

martedì 17 aprile 2018

Tosca Cake per lo Starbooks di Aprile

Surprise
Una torta che arriva dalla tradizione nordica e scoperta all'interno del nuovo libro Starbooks solo grazie all'insuccesso di una esecuzione.
Forse a volte non bisognerebbe incaponirsi tanto di fronte agli errori e restare nel dubbio, perché poi si rischia di innamorarsi perdutamente.
Come è successo a me con la Tosca Cake.
Se volete scoprire la ricetta non dovrete fare altro che leggere il post su Starbooks
Buona giornata.

lunedì 14 dicembre 2015

Nodi soffici alle mandorle con glassa al Grand Marnier: la festa di S. Lucia.

12 Days of Christmas - Straigh No Chaser live
Una leggenda nordica racconta che nella notte del 13 Dicembre, un nobile svedese fosse svegliato da una presenza e dal suono di una voce incantevole.
Nella sua stanza, una giovane e bellissima donna vestita di bianco, danzava e cantava con una candela accesa fra le mani. La ragazza aveva le ali e le sembianze di un angelo.
In realtà era Santa Lucia che stava portando luce, cibo e conforto al mondo durante quella, che per il Calendario Gregoriano, era la notte più lunga dell'anno.
In moltissimi paesi del Nord Europa, la mattina del 13 Dicembre, la bimba primogenita della famiglia, indossa una tunica bianca ed una sciarpa rossa e sulla testa porta una corona di sempreverdi su cui vengono fissate 7 candeline.
Lei ha il compito di svegliare la famiglia offrendo dolci e caffè, seguita dalle eventuali sorelline, tutte vestite di bianco che cantano la canzone di Santa Lucia.
In molte località del nostro Nord, la festa di Santa Lucia per molti bimbi è ancora più importante della festa di Natale, perché doni e dolciumi vengono fatti trovare al loro risveglio.
In Scandinavia, per celebrare questa festa, si prepara un pane speziato con uvetta che in genere ha la forma di piccole S intrecciate.
Nella mia città il giorno di S. Lucia c'è una grande festa lungo le strade della Contrada della Chiocciola.
Nella piccola Chiesa di S. Lucia, si distribuiscono panini benedetti e e chiunque può ricevere la benedizione agli occhi durante tutto il giorno.
Centinaia di bancarelle piene di dolci, giocattoli, decorazioni natalizie, costellano Pian de Mantellini su cui si riversa l'intera città tanto che è davvero difficile camminare.
Il simbolo di questa giornata sono i Brigidini, delle cialde croccanti grandi come un medaglione, dall'irresistibile aroma di anice stellato (il cui simbolo a stella è stampato sulle cialde stesse).
Pare che queste dolcetti "uno tira l'altro", siano nati da un recupero di ostie ed uova da parte delle suore di S. Brigida che avevano un convento a Lamporecchio (vicino Pistoia). Per coprire l'odore di uova, le Suore aggiunsero dell'anice stellato dando origine ad un piccolo dolce povero ma delizioso.
A Siena, il 13 Dicembre non si può tornare a casa senza pane benedetto e Brigidini.
E voi celebrate la giornata di S. Lucia?

NOTA - Vi invito ad ascoltare il bellissimo e divertente Medley colonna sonora di questo Post. Una vera sorpresa! :D
Anche io ho voluto preparare un lievitato per questa giornata, e qualcosa che ricordasse un po' il pane di S. Lucia ma che fosse un po' più goloso.
Ho trovato una meravigliosa ricetta su Delicious di Novembre e ve la ripropongo con delle piccole variazioni personali, tipo la glassa ed il ripieno al Grand Marnier.
Potrete congelarli non appena raffreddati senza glassarli e passarli in forno quando li scongelerete per poi servirli come appena fatti. La glassa può essere fatta al momento in quanto è davvero velocissima.
Saranno perfetti per la vostra colazione di Natale.
Per 10 - 12 Nodi
250 ml di latte intero
50 g di burro salato
350 g di farina di Farro
100 g di farina di Farro integrale
50 g di farina forte (W330)
50 g di zucchero semolato
1 cucchiaino e mezzo di sale marino
1 cucchiaino di semi di cardamomo macinati
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
10g di lievito di birra
1 cucchiaio di golden syrup
2 uova grandi (di cui 1 per lucidare)
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia (o i semini di una bacca)

Per il ripieno al Grand Marnier
75 g di burro morbido
50 g di zucchero semolato
50 g di mandorle pelate e tritate
1 cucchiaio di Golden Syrup
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiai di Grand Marnier
la scorza grattugiata di un'arancia non trattata

Per la glassa al Grand Marnier
180 g di zucchero a velo
2 o 3 cucchiai di Grand Marnier
Mandorle a scaglie per rifinire
Intiepidite 100 ml di latte e scioglietevi il lievito con un cucchiaino di zucchero. Attendete c.ca 10 minuti affinché si attivi.
Scaldate il resto del latte con il burro in una casseruola dal fondo spesso, fino a che non comincerà a fremere. Togliete la casseruola dal calore e lasciate raffreddare.
Setacciate le farine, miscelatele con lo zucchero, le spezie e versate nella ciotola della planetaria.
Fate una fontana ed al centro versatevi il golden syrup, un uovo e l'estratto di vaniglia ed il lievito sciolto nel latte.
Cominciate ad impastare con il gancio a velocità bassa quindi dopo un minuto, aggiungete il resto del latte (che dovrà essere tiepido o freddo per non uccidere il lievito), ed il sale.
Continuate ad impastare fino a che l'impasto non sarà ben incordato, lasciando la ciotola pulita (non meno di 15 minuti a velocità media).
Non dovete preoccuparti se l'impasto sarà leggermente umido o appiccicoso. Deve essere ben idratato.
Adesso trasferite l'impasto in una ciotola oliata e coprite bene con una pellicola.
Lasciate lievitare almeno per due ore in un luogo tiepido (dentro il forno con la lucina accesa). L'impasto dovrà raddoppiare.
Mentre attendete, preparate il ripieno al Grand Marnier.
Mescolate bene tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto cremoso.
Assaggiate se preferite maggiore presenza di liquore.
Una volta lievitato l'impasto, rovesciatelo con delicatezza su un ripiano leggermente oleato.
Ungete anche un mattarello e dopo aver sgonfiato l'impasto, stendetelo in un rettangolo di cm. 30 x 50.
Con una spatola distribuite la crema al Grand Marnier su metà della superficie dell'impasto quindi ricoprite il ripieno con l'altra metà dell'impasto, chiudendolo a libro.
Con un coltello molto affilato ricavate delle strisce larghe c.ca 3/4 cm lungo il lato corto.
Prendete ogni striscia con due mani. Girate la striscia come se doveste incartare una caramella, ma mentre girate, dovete creare un nodo, come è spiegato molto chiaramente in questo video.
Sistemate i nodi su una placca coperta di carta da forno, ben distanziati l'uno dall'altro, e fate lievitare nuovamente per un'ora.
Saranno pronti quando, toccandoli, resterà l'impronta sulla pasta.
Scaldate il forno a 220°.
Spennellate i vostri nodi con l'uovo sbattuto ed un goccio di latte.
Fate cuocere per 5 minuti quindi abbassate la temperatura a 190° e cuocete ancora per c.ca 20 minuti e comunque fino a che saranno ben dorati.
Una volta cotti, picchiettandoli alla base, dovranno suonare a vuoto.
Fateli raffreddare bene su una gratella.
Preparate la glassa con lo zucchero ed il Grand Marnier aggiungendone quanto necessario per ottenere una glassa scorrevole ma non troppo fluida.
Decorate i vostri nodi con la glassa e rifinite con le scagliette di mandorle.
Servite con gelato alla vaniglia, panna semimontata o crema inglese.

mercoledì 28 novembre 2012

Scandinavian Christmas: Controfiletto di maiale con mele e Topinambur

Titolo canzone

Nessun piatto dolce oggi, nessun biscottino speziato o burroso
Per l'ultima puntata dello Starbooks di Dicembre si parla del pranzo di Natale Scandinavo, che contrariamente a quanto si possa pensare, è ricco e sostanzioso quanto e forse più di un pranzo mediterraneo. 
L'autrice Trine Hahnemann ci mostra un bel menù di Natale ed escludendo i dolci, si leggono ben 9 proposte diverse, tra appetizers, entré e piatti principali. Non aspettatevi il trionfo del carboidrato perché nel Natale Scandinavo sono le proteine e le fibre a farla da padrone. 
La carne di maiale è molto apprezzata ed utilizzata in tutto il nord Europa. Spesso viene accompagnata da patate, ma l'autrice afferma di avere creato questa ricetta sposando la mela con il "carciofo di Gerusalemme" da noi più semplicemente chiamato Topinambur. E credetemi: se la mela rende il maiale chic ed assolutamente speciale, il Topinambur servito ancora croccante, è un piacere per il palato. 
Come già detto in precedenza dalle mie amiche starbookers, molte ricette dello Scandinavian Christmas, hanno il pregio di essere di veloce realizzazione. Questa in particolare, è velocissima e vi posso garantire che, per quanto mi è piaciuta, la riproporrò come piatto della domenica. 
Ci metterete al massimo 20 minuti per la cottura e neanche 5 per la preparazione. Che volete di più dalla vita?
Ebbene si, questa è l'ultima puntata di Starbooks del 2012
Dicembre sarà un mese di pausa e ricerca per portarvi strepitose novità con l'anno nuovo. Ricominceremo a gennaio con grande energia e siamo certe che continuerete a seguirci perché le pubblicazioni che stiamo selezionando sono davvero grandiose.
Prima di passare alla ricetta, lascio come al solito, il testimone alle mie compagne di squadra che concludono l'avventura in Scandinavia con alcune sorprese e considerazioni:


Ingredienti per 12 persone 
2 grandi controfiletti di maiale
300 gr di Topinambur
1 cucchiaio di olio extravergine
2 cipolle a fettine
3 mele tagliate a spicchi (con buccia) 
3 rametti di timo fresco
3 cucchiai di aceto di sidro
sale
pepe nero grattugiato fresco
prezzemolo tritato per servire
Tagliate il controfiletto in fettine spesse circa 2 cm. Lavate il topinambur e strofinatelo bene, quindi tagliatelo a fette non troppo sottili.
Scaldate l'olio in una padella e cuocete la carne da 3 a 5 minuti in ogni lato. Toglietela dalla padella e tenetela al caldo. 
Aggiungete la cipolla ed il topinambur e saltateli per 5 minuti. Aggiungete le mele ed il timo, mescolate bene e saltate per 5 minuti. Versate l'aceto, salate, pepate e cuocete per altri 5 minuti. 
Per servire, tagliate le fettine più grandi a metà e disponetele su un piatto di portata con la frutta ed il topinambur. Cospargete di prezzemolo e servite. 

NOTE PERSONALI:
- Per la cottura della carne di maiale, regolatevi voi perché questo tipo di carne necessita di essere molto ben cotta e magari avrete bisogno di più di 3/4 minuti a lato. Giratela spesso per dorarla bene. 
- Quando ho saltato le cipolle ed il Topinambur, ho aggiunto un mestolino di acqua per aiutare la radice a cuocere e a non scurirsi nonostante utilizzassi una padella antiaderente
- Ho usato mele Gala, molto toste e dolci e che da cotte non si sfaldano ed hanno un sapore assolutamente delizioso ma non stucchevole.
- Non avendo a disposizione aceto di Sidro, ho usato dell'aceto di lamponi. 
- Dopo tutta la fase di cottura, il Topinambur era ancora croccante ma assolutamente cotto e perfetto per essere servito.
- Non sbucciate frutta e topinambur.
- Con mia grande sorpresa, la buccia delle mele, originariamente rossa (come quella che vedete in foto), si è completamente scolorita. Qualcuna di voi sa spiegarmi il fenomeno?
Ci vediamo a gennaio con una nuova pubblicazione Starbooks. 


mercoledì 21 novembre 2012

Profumo di vaniglia dalla Danimarca: Starbooks e vanilla cookies

Creep - Scala and Kolacny Brothers
Passata la domenica a biscottare, mi sono ritrovata con una valanga di questi  VaniljleKranse danesi, la cui ricetta è l'odierna sperimentazione Starbooks.
Adoro questo biscotti e mi capita spesso di comprarli in discount come il Pennymarket dove si trovano specialità dal nord Europa a poco prezzo, particolarmente in questo periodo. E poi sono contenuti in bellissime scatole di latta utili per lo storage della valanga da forno delle prossime settimane. 
Così, già in pena per il mio esterno cosce che va sempre più assomigliando ai tasconi di panta cargo, ma pieni, ho pensato bene di portare un pacco di biscotti in ufficio e regalarli al mio collega. 
"Come sono"? Gli ho chiesto stamattina visto che non li aveva assaggiati davanti a me. "Buoni eh, ma parecchio...parecchio burrosi!"
Ecco, l'affermazione del mio collega riassume in due parole l'intero concetto. Parecchio burrosi. 
Io lo sapevo che erano burrosi, mi piace il burro, specialmente nei biscotti. 
Ho un'insana passione per gli short bread, i Krumiri e da poco, visto che la scoperta è stata recente, delle paste di meliga. Se non amo il burro io! 
Per questo i Vanillekranse mi hanno spiazzata. 
Ero convinta, anzi, ci avrei messo la mano su fuoco, se qualcuno me lo avesse chiesto, che una frolla del genere partisse dal montaggio del burro con lo zucchero.
Nulla di più sbagliato. Non sono frolle montate. 
Sono frolle in cui la percentuale di burro, rispetto alla quantità di zucchero e farina, è in netta maggioranza. Anzi, per 500 gr di farina troverete un solo uovo ed è chiaro che l'impasto è tenuto insieme dal burro, che altro.
Una sola condizione: qui si parla di burro salato, nessuna alternativa.
L'impasto va preparato in anticipo e lasciato riposare almeno una notte in frigo. 
Nella tradizione, i biscotti vengono ricavati da una apposita pressa in cui si mette l'impasto e da cui esce un cordoncino stellato da cui vengono tagliate e ricavate tante ciambelline. 
Non potete immaginare le fantasie che ho fatto su questa pressa, altra caccavella di cui ho sentito subito il bisogno! 
Siccome l'impasto è durissimo una volta uscito dal frigo, non si posso fare troppe manfrine. Tirate dei cordoncini larghi un dito e ricavate le vostre ciambelle semplici. La pasta non deve assolutamente scaldarsi altrimenti si spatascerà in cottura e addio ai vostri biscotti. Va fatto tutto velocemente. Se notate che la pasta si è ammorbidita, passate i biscotti già sulla teglia, per 30 min. frigo e salverete la loro forma. 
Importante: non usate essenza di vaniglia, ma delle vere e belle bacche ciccione e non rinsecchite come in genere si trovano in commercio da noi. 
Non siate avari e usatene due come richiesto nella ricetta. 
Per il resto, non ho altro da dire sulla faccenda.
Con questa ricetta mi avvio al secondo appuntamento con lo Scandinavian Christmas di Trine Hahnemann, il libro protagonista di questo mese. Un'anticipazione tutta nordica del Natale, che potrete trovare anche a casa delle mie amiche Starbookers, ai blocchi di partenza con queste magnifiche ricette:
Ingredienti per c.ca 80 biscotti 
2 bacche di vaniglia
250 gr di zucchero semolato
500 gr di farina 00 setacciata più extra per infarinare 
375 gr di burro salato molto freddo tagliato in piccoli pezzi
1 uovo sbattuto 
Quanto è carina la mia Teiera Rondo di Emsa? Mi piace un monteeee! 
Tagliate le bacche di vaniglia lungo la lunghezza e grattate via tutti i semini con un coltello. Mescolate lo zucchero con la farina in una ciotola quindi sfregate il burro con la punta delle dita incorporando farina fino ad ottenere delle briciole. Aggiungete l'uovo sbattuto insieme ai semi della vaniglia ed aggiungetelo all'impasto lavorando velocemente con le dita fino ad ottenere una palla. 
Lavoratela su una superficie infarinata per uno o due minuti quindi avvolgetela nella pellicola trasparente.
Mettete in frigo a raffreddare almeno tutta la notte.
Quando sarete pronti a cuocere, preriscaldate il forno a 200°. Ricavate dalla pasta dei salsicciotti larghi un dito e lunghi 5/6 cm e formate delle ciambelline. Disponete i biscotti su teglie coperte di carta da forno e fate cuocere per 7/10 minuti. Fate raffreddare su una gratella e conservateli in un contenitore ermetico per 3/4 settimane. 
Naturalmente questi biscotti sono assolutamente perfetti da preparare e regalare non appena scatta Dicembre. 
Migliorano con il tempo e durano benissimo fino a 4 settimane se conservati opportunamente. Io li ho messi in un sacchettino semplice semplice, ma fanno già la loro figura. 
Vi aspetto mercoledì prossimo, per l'ultimo Starbooks di novembre e poi andiamo in vacanza fino a gennaio! Non mancate. 

mercoledì 14 novembre 2012

Impressioni di un Natale nordico: Scandinavian Christmas per lo Starbooks di Novembre

Le Cygne de Tuonela - J. Sibelius
Io lo so che tante di voi sono già lì che lo sognano. 
Che vorrebbero piazzare il CD di canzoni d'atmosfera ma aspettano l'8 di Dicembre per onorare la ricorrenza. 
Ma qui allo Starbooks non si monda nespole e il Natale arriva prima! 
Un Natale speciale però
Quello della luce azzurra, del buio illuminato da candele, del biancore della neve, del freddo sotto zero e delle case calde di legno che profumano di cannella. Un Natale che si presenta nella sua più magica espressione proprio in quelle terre lontane a noi e vicine vicine alla casa di St. Claus o Sinterklaas com'è chiamato da quelle parti Babbo Natale.   
Così, in previsione di un mese dedicato alla festa e magari a confezionare piccoli doni da regalare monitorando le finanze di casa, che quest'anno piangono disperate, un libro come Scandinavian Christmas di Trine Hahnemann ci è sembrato lo Starbooks perfetto per Novembre. 
Un libro che parla prima di tutto di casa. Della celebrazione di una festa che per tutti i popoli Nordici ha un significato ancora molto profondo e sicuramente meno commerciale che da noi e dove la preparazione al Natale comincia in anticipo, cadenzando ogni singolo giorno dell'Avvento con piccoli riti, delicate attenzioni e piatti che hanno di pregio di conservarsi a lungo, in particolare dolci e biscotti che in queste pagine hanno meritato sicuramente un posto da protagonisti. 
Vi faremo venire voglia di un Natale Scandinavo, di piatti diversi, che uniscono il dolce al salato, la frutta alla carne, le spezie allo zucchero. 
Vi faremo venire voglia di maglioni con le renne e cappelli col pon pon, di moppine e ciaspole.
Purtroppo, per un riflesso simpatico scatenato da questo piccolo libro, vi verrà voglia di Ikea, ma questa non è colpa nostra!
Prima di passare alla mia prima ricetta da Scandinavian Christmas, vi lascio come al solito la lista delle fantastiche prove sostenute dalle mie amiche Starbookers. Gaia si è presa un periodo di ferie, ma tornerà presto nel gruppo con nostra grande gioia. 
Le ricette che troverete oggi sono le seguenti:








Brown Cookies - per c.ca 175 biscotti (o più in base alla grandezza)
Una premessa è doverosa. 
Quello che mi ha attratto di questi incredibili biscotti è il loro spessore. 
Ovvero: sottilissimi! Mi sono detta: sottile uguale croccante e questo ha fatto scattare il desiderio. La croccantezza in un biscotto per me è il fattore WOW. Mi piacciono i biscotti morbidi, pastosi, in cui si sente la presenza del burro, l'effetto fondente. Ma i biscotti croccanti...oh quelli, lasciamo perdere. Hanno l'identico effetto che ha su di me una chips fritta. Il crunch amplifica il piacere dell'assaggio e crea l'effetto eco. Vale a dire devo sentirne il suono ancora e ancora. Non so se per un cibo croccante è la sua bontà o la sua consistenza che per me fa la differenza. Però la croccantezza aiuta e parecchio!
Avete capito che questi biscotti sono pazzescamente croccanti, e più sottili li farete, più buoni saranno e la loro caratteristica resterà nel tempo se conservati ben chiusi in una scatola o in un sacchetto per biscotti. 
L'autrice racconta che questa ricetta è quella di famiglia e che la madre prepara una grandissima quantità di queste delizie ogni Dicembre. Pare che aggiungendo 1 cucchiaino e 1/2 di bicarbonato d'ammonio, questi biscotti diventino ancora più croccanti. 
E' quello che farò la prossima volta che li preparerò, ovvero molto presto:

250 gr di burro salato
125 gr di golden syrup (io ho utilizzato 1/3 di miele e resto glucosio)
250 gr di zucchero muscovado
50 gr mandorle spellate e tagliate grossolanamente (io ne ho aggiunte 80 gr - mi piacciono)
50 gr di scorza candita d'arancia (io siciliana) e sminuzzata finemente
50 gr di scorza candita di limone (io di Kalamata) e sminuzzata finemente
1 cucchiaio di cannella in polvere
2 cucchiaini di chiodi di garofano in polvere (io li ho pestati nel mortaio)
1/2 cucchiaino di cardamomo in polvere (anche questo l'ho pestato eliminando il rivestimento esterno e polverizzando i semini)
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
500 gr di farina 00 setacciata con cura.
Sciogliete il burro insieme allo sciroppo e lo zucchero muscovado in un padellino e mescolate fino a che non otterrete un composto cremoso e morbido. Lasciate intiepidire un po' quindi aggiungete le mandorle, le scorze candite e le spezie. Mescolate bene e lasciate raffreddare completamente.
Una volta freddo, fate la fontana con la farina su una spianatoia e versatevi il composto di burro e zucchero e cominciate ad impastare fino a che otterrete un a palla morbida. Tagliate in 3 parti e formate dei salsicciotti di 4/5 cm di diametro ed avvolgeteli bene nella pellicola trasparente. Per far emergere tutto il sapore dell'impasto, potrete conservare in frigorifero da un minimo di 2 giorni ad un mese. 
Quando siete pronti a cuocere, preriscaldate il forno a 175°.Tagliate la pasta con un coltello affilato in fettine sottilissime. Sistematele su teglie coperte di carta da forno lasciando un po' di spazio tra l'una e l'altra e cuocete per 6 o 7 minuti. Controllate bene perché si bruciano facilmente. Fate raffreddare su una griglia quindi potrete conservarli fino a 5 settimane in un contenitore ermetico. 
Note personali:
- La forma dei miei biscotti purtroppo è piuttosto bizzarra, ma provate a immaginare che, un attimo dopo aver posizionato i vostri bei salsicciotti a riposare in frigo, qualcuno maldestramente decida di appoggiarci sopra una pesante insalatiera creando delle frittelle. E che ve ne accorgiate solamente il giorno dopo, quando ormai sarà impossibile ridare loro la forma tonda. Ho tagliato trasversalmente le salsicce sfrittellate ed ho ottenuto dei petali anziché dei bei biscotti tondi. Ma sono buoni ugualmente.
- Il momento in cui scioglierete il burro con lo zucchero è micidiale. Non assaggiate assolutamente il composto o rischiate di finirvelo a cucchiaiate! Non lo fate neanche quando aggiungerete le spezie o è la fine!
- Usate esclusivamente il burro salato o i biscotti perderanno il caratteristico sapore. 
- Non usate uno zucchero diverso dal Muscovado perché il sapore e quel delicato retrogusto di caramello/liquirizia si perderà e sarà un vero peccato. 
- Aspettate che i biscotti siano perfettamente freddi prima di metterli in un sacchetto o nel contenitore o con il vapore sprigionato dal calore rimanente si ammorbidiranno.
- Non li lasciate all'aperto o si ammorbidiranno.
- Non li lasciate incustoditi o non li troverete più! 

A mercoledì prossimo con una nuova strabiliante "ricetta che venne dal freddo" e lo Starbooks di Novembre. 


Con questa ricetta partecipo al bellissimo contest di Imma - Dolci a Gogo - Dolci sotto il Vischio - in collaborazione con Wald