Non ricordo perché decisi di partecipare. Probabilmente ero curiosa e da piccola blogger di appena 3 mesi, decisi di mettermi alla prova. Naturalmente la ricetta che proposi fu una delle più brutte che la storia ricordi, e su questo stenderei un velo pietoso.
Fatto sta che però successe: sentii il brivido. Tutto quello che non avevo capito in principio dell'MTC, dopo l'esordio mi fu immediatamente chiaro: quel gioco era una figata spaziale!
Nessun premio, se non l'onore grandioso di poter scegliere la prossima sfida; nessun limite alla fantasia se non quello di rispettare le poche regole dettate dai giudici; nessuna vergogna di fronte alla meraviglia delle ricette altrui, da cui potevo tranquillamente imparare e stupefarmi.
Ogni edizione successiva a cui ho partecipato è stata una ganzata pazzesca (scusate se mi lascio andare all'emozione), a partire dai Risi e Bisi: da quel momento decisi che avrei giocato senza ragionare troppo ma lasciandomi trasportare dall'istinto, dall'idea balenga arrivata nel dormiveglia o nella pace del primo mattino. Mi sono sempre divertita tantissimo: i Kaki Age (Kaki Ke?), il Soufflé Glacé, la pirotecnica Macedonia, Il paté. Ma nel cuore devo confessare che porto ancora le sfide sul Baccalà alla Livornese, I profiteroles e le Tagliatelle. Nonché le mitiche crepes di Giuseppina che hanno superato ogni record.
Che l'MTC sia diventato un qualcosa che travalica la pura sfida, lo dimostra quello che accade dietro le quinte, dove un manipolo di pazze (scusate ma non riesco a trovare altra definizione) si incontra in gruppo su FB per confidarsi che ad oggi c'è chi e' arrivato a sfornare 7/8 Frangipane con cui ha nutrito non solo la famiglia ma tutto il condominio, che si entusiasma per l'ennesima meraviglia presentata dalla vicina di blog, che fa la ola quando in scena arriva la Francy Pane, signorina di dubbia provenienza che ha scatenato in rete risate ed ipotesi su un'identità fantascientifica ma ad oggi ancora sconosciuta. L'MTC sta diventando un caso di isteria collettiva benigna, con un improvviso ed imprevisto aumento dei partecipanti che rimpolpa e rinvigorisce l'MTC stesso e con una nuova sfida nella sfida: battere il record delle ricette pubblicate la volta precedente. Sfida che con la Frangipane vedrà saltare tutti i record. Ci potete credere Signore dell'MTC. E con questa son Frangi vostri!
Frolla al cacao amaro per uno stampo da pie di 22 cm.
150 gr di farina bianca
50 gr di cacao amaro olandese
2 cucchiai di zucchero semolato
70 gr di burro
1 uovo grosso
sale
Pere alla vaniglia
2 pere William
1 bacca di vaniglia
250 ml d'acqua
100 gr di zucchero semolato
Per la finitura
250 gr di composta di marroni
50 gr di panna fresca
2 cucchiai di Brandy
100 gr di burro
100 gr di zucchero
100 gr di farina di mandorle
1 uovo intero
30 gr di maizena o fecola di patate
Preparate le pere. Sbucciatele, tagliatele a metà e privatele del torsolo. Mettetele in acqua con lo zucchero e la bacca di vaniglia incisa lungo la metà e fate cuocere per c.ca 20 minuti, fino a che le pere non saranno morbide ma ancora al dente. Toglietele dal fuoco, fatele sgocciolare e raffreddare.
Preparate la crema di marroni. Scaldate la panna senza farla bollire e versatela sulla in una ciotola con la crema di marroni ed il brandy. Mescolate bene fino ad ottenere un composto morbido.
Stendete la frolla e foderateci uno stampo da pie di 22 cm, bucherellate il fondo e spalmateci la crema di marroni in uno strato di 5 mm. Tagliate le pere a fette non troppo sottili e distribuitele a raggiera sulla crema di marroni.
Preparate la frangipane come trovate qui, e mettetela in un sac a poche. Coprite completamente le pere con la frangipane distribuendola a cerchi concentrici dall'esterno verso il centro. Decorate il bordo ed i centro della torta con foglioline ricavate dalla rimanente frolla al cacao.
Mettete in forno a 180° per 45/50 minuti, e comunque fino a quando la frangipane sarà ben gonfia e dorata.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di Aprile con la Frangipane di Ambra