Concerto in Do per mandolino e orchestra - Vivaldi
Ogni tanto la musica ritorna in questo blog.
Non per niente questa casa si chiama Andante e la musica qui ha sempre un posto speciale.
Vi voglio raccontare una giornata speciale, un'esperienza diversa ed inaspettata, come quella di suonare in una cantina. E si che qui in Toscana non è una cosa inusuale: mi è capitato di assistere a concerti in aziende vinicole ma mai di suonare in una bottaia.
L'orchestra in cui suono è stata invitata ad intrattenere gli ospiti per l'inaugurazione dell'imponente cantina di PoderNuovo a San Casciano Bagni, il borgo più lontano della provincia di Siena, a confine con l'Umbria.
Potrete rendervi conto della bellezza del luogo dando un'occhiata alle immagini del sito.
Per quanto mi riguarda vi racconterò brevemente della giornata lasciando che a parlare siano gli scatti che ho rubato furtivamente nei momenti di pausa.
L'azienda sorge in una posizione panoramica mozzafiato.
A 360° si riescono ad ammirare boschi, vigneti, colline, piccoli borghi, casali, pievi ed oliveti...non smetteresti mai di lasciar correre lo sguardo.
Una Toscana ancora intatta e incantata.
Lo spazio a noi riservato, a causa del tempo incerto (e della temperatura non propriamente primaverile), era all'interno della parte moderna della cantina.
Di fronte a noi si elevavano enormi cisterne in acciaio ed alcuni splendidi tini. Sorprendentemente l'acustica era perfetta.
L'organizzazione dell'evento, aveva previsto che in ogni ambiente dell'azienda vi fosse musica e movimento. Oltre noi, si sono esibiti un gruppo rock anni 60/70, un terzetto jazz ed un gruppo di danzatrici classiche.
Il ricevimento si è tenuto di fronte all'accesso principale della cantina. Molti gli ospiti...
Splendidi buffet ricchi di ghiottonerie che non sto ad elencare.
Vino magnifico che ci ha anche aiutato a non morire di freddo.....
Tra la folla, anche qualche volto noto, che ha caricato le ragazze del gruppo di una leggera euforia (ma forse era il vino? chissà).
Ma gli ospiti che ho amato di più, sono indubbiamente loro...
...e loro...
Prima di lasciarvi desidero darvi una notizia importante: da questa settimana lo STARBOOKS avrà un blog tutto suo!
Ebbene si, questo nostro appuntamento mensile è cresciuto ed abbiamo pensato che fosse corretto dare la giusta importanza a questa rubrica. Da oggi per tutto il mese, verranno pubblicati post ogni giorno dedicati alle ricette dei libri selezionati. Le starbookers si confronteranno con voi e la rubrica REDONE avrà finalmente il suo spazio nel blog. Venite a trovarci sullo STARBOOKS ed inseriteci nella vostra blogroll: resterete così sempre aggiornate sulle ricette e sui libri Starbooks.
lunedì 8 aprile 2013
mercoledì 3 aprile 2013
Risotto al rosmarino e limone: l'età e la tristezza.
Parsley, sage, rosemary and thyme - Simon and Garfunkel
Riparto con fatica dopo la pausa pasquale.
Il mio umore in questi giorni non è propriamente il più felice e non sono certo capricci del momento o insoddisfazioni di vario genere la causa di questo peso che da un po' mi porto dietro.
E' il costante pensiero che qualcuno che amo stia male e che dovrà affrontare giorni bui e difficili. Purtroppo la lontananza mi carica di un senso di impotenza che mi schiaccia.
E' una sensazione di totale smarrimento che neanche la frenesia del fare quotidiano riesce a cancellare o alleviare.
Perché, come arriva la sera, il pensiero ritorna là e con lui la tristezza e la preoccupazione.
Sono per natura una persona che è cresciuta sorridendo alla vita.
Ho sempre avuto fiducia nel giorno dopo, non per niente la Rossella O'Hara è una delle mie eroine di sempre.
Mi rendo conto però che invecchiando (è inutile usare futili eufemismi) i recettori emotivi si resettano su livelli di sensibilità più alti mentre il sensore che regola l'ottimismo scende invece vertiginosamente.
Anche riuscire a vedere lo sprazzo rosa di una giornata nera, cosa che anni addietro mi riusciva facilissimo anche grazie alla mia natura pagliaccia, oggi diventa un muro liscio ed insormontabile.
A poco serve la razionalità, il buon senso, un abbraccio sincero e consolatorio.
Poca voglia di reagire e soprattutto di motivare l'umore a rialzarsi.
Neanche gli alberi coperti di gemme in fiore ci riescono.
Lo sforzo è minimo anche in cucina perché questo risotto è di una banalità che non si racconta.
Frutto del nulla in frigorifero e di desiderio di estate.
Il rosmarino è la mia riserva di salmastro in un rametto ed il limone un piccolo sole formato agrume.
Mettete le due cose insieme ed otterrete un po' di brezza marina e l'illusione di una spiaggia.
Ingredienti per 4 persone
320 gr di riso Carnaroli
1 ramo di rosmarino novello con fiori
la buccia di un limone grande biologi grattugiata
1 scalogno grande
1 bicchiere di vino bianco mosso tipo Prosecco
50 gr di Crescenza di capra freschissima
Olio extravergine
Brodo vegetale
Preparare il vostro brodo vegetale rigorosamente in casa e per tutte le dritte vi consiglio di leggere questo stupendo post.
Il brodo fa il risotto e questo ricordatelo.
Tritate lo scalogno finemente e mettetelo in una casseruola antiaderente con 3 cucchiai d'olio extravergine. Perfetto quello Molisano di cui ho parlato qui.
Tritate il rosmarino con cura e mettetelo insieme allo scalogno. Mettete da parte i fiori che avrete separato con delicatezza.
Fate scaldare l'olio e cuocere lo scalogno insieme al rosmarino fino a che non sarà trasparente (attenzione a non farlo dorare).
Aggiungete il riso e fatelo tostare in questo fondo per un paio di minuti a fiamma media. Alzate la fiamma ed aggiungete il vino mescolando velocemente per farlo sfumare.
Una volta eliminata la parte alcolica ed assorbito il vino, cominciate ad aggiungere il brodo a mestolate, a filo riso senza mai coprirlo troppo. Controllate la cottura mescolando con costanza ed aggiungendo il brodo quando necessario.
Ad un paio di minuti dalla cottura, aggiungete i fiori di rosmarino, tenendone alcuni da parte per decorare il piatto.
Spegnete il risotto ed aggiungete la crescenza mantecando con un filo d'olio.
Impiattate e cospargete il risotto con la scorza di limone grattugiata ed i fiori di rosmarino. Servite immediatamente.
Riparto con fatica dopo la pausa pasquale.
Il mio umore in questi giorni non è propriamente il più felice e non sono certo capricci del momento o insoddisfazioni di vario genere la causa di questo peso che da un po' mi porto dietro.
E' il costante pensiero che qualcuno che amo stia male e che dovrà affrontare giorni bui e difficili. Purtroppo la lontananza mi carica di un senso di impotenza che mi schiaccia.
E' una sensazione di totale smarrimento che neanche la frenesia del fare quotidiano riesce a cancellare o alleviare.
Perché, come arriva la sera, il pensiero ritorna là e con lui la tristezza e la preoccupazione.
Sono per natura una persona che è cresciuta sorridendo alla vita.
Ho sempre avuto fiducia nel giorno dopo, non per niente la Rossella O'Hara è una delle mie eroine di sempre.
Mi rendo conto però che invecchiando (è inutile usare futili eufemismi) i recettori emotivi si resettano su livelli di sensibilità più alti mentre il sensore che regola l'ottimismo scende invece vertiginosamente.
Anche riuscire a vedere lo sprazzo rosa di una giornata nera, cosa che anni addietro mi riusciva facilissimo anche grazie alla mia natura pagliaccia, oggi diventa un muro liscio ed insormontabile.
A poco serve la razionalità, il buon senso, un abbraccio sincero e consolatorio.
Poca voglia di reagire e soprattutto di motivare l'umore a rialzarsi.
Neanche gli alberi coperti di gemme in fiore ci riescono.
Frutto del nulla in frigorifero e di desiderio di estate.
Il rosmarino è la mia riserva di salmastro in un rametto ed il limone un piccolo sole formato agrume.
Mettete le due cose insieme ed otterrete un po' di brezza marina e l'illusione di una spiaggia.
Ingredienti per 4 persone
320 gr di riso Carnaroli
1 ramo di rosmarino novello con fiori
la buccia di un limone grande biologi grattugiata
1 scalogno grande
1 bicchiere di vino bianco mosso tipo Prosecco
50 gr di Crescenza di capra freschissima
Olio extravergine
Brodo vegetale
Preparare il vostro brodo vegetale rigorosamente in casa e per tutte le dritte vi consiglio di leggere questo stupendo post.
Il brodo fa il risotto e questo ricordatelo.
Tritate lo scalogno finemente e mettetelo in una casseruola antiaderente con 3 cucchiai d'olio extravergine. Perfetto quello Molisano di cui ho parlato qui.
Tritate il rosmarino con cura e mettetelo insieme allo scalogno. Mettete da parte i fiori che avrete separato con delicatezza.
Fate scaldare l'olio e cuocere lo scalogno insieme al rosmarino fino a che non sarà trasparente (attenzione a non farlo dorare).
Aggiungete il riso e fatelo tostare in questo fondo per un paio di minuti a fiamma media. Alzate la fiamma ed aggiungete il vino mescolando velocemente per farlo sfumare.
Una volta eliminata la parte alcolica ed assorbito il vino, cominciate ad aggiungere il brodo a mestolate, a filo riso senza mai coprirlo troppo. Controllate la cottura mescolando con costanza ed aggiungendo il brodo quando necessario.
Ad un paio di minuti dalla cottura, aggiungete i fiori di rosmarino, tenendone alcuni da parte per decorare il piatto.
Spegnete il risotto ed aggiungete la crescenza mantecando con un filo d'olio.
Impiattate e cospargete il risotto con la scorza di limone grattugiata ed i fiori di rosmarino. Servite immediatamente.
Iscriviti a:
Post (Atom)