You're so vain - Carly Simon
Ogni tanto bisogna partire dalle basi.
Le basi sostengono, rafforzano, ci identificano.
Se si chiamano basi una ragione ci sarà: senza quelle difficilmente si sta in piedi.
Nel nostro caso, le basi della cucina sono ciò che ci consente successivamente di fare giri pindarici con la fantasia, creare qualsiasi cosa, fare la differenza tra l'essere bravi e l'essere....solo l'essere, và.
Io non mi fermo mai solo alla cucina, ormai avrete imparato a conoscermi.
Per me le basi più importanti sono quelle che distinguono l'essere umano dall'animale.
Sono ciò che fanno la differenza nella società civile ed hanno una definizione unica nella mia personale concezione: pura e semplice educazione.
Educazione. Che bella parola.
Sa di pulito, fresco, ha il profumo del bucato nuovo. Sa di bello.
Il fatto di essere più vicina ai 50 che ai 20, mi autorizza a lamentarmi pubblicamente dell'indiscutibile, efferata, insopportabile e sfacciata maleducazione imperante in qualsiasi momento della nostra giornata. In qualsiasi occasione, situazione, contingenza....l'educazione pare essere all'ultima fase della sua miserrima vita, ed io la piango senza vergogna. Ma forse è già morta ed io non me ne sono accorta.
Questo pensiero mi è piombato addosso con un peso immane dalla lettura della sintesi dell'ultimo consiglio di classe di mia figlia.
I professori lamentano il fatto che i ragazzi non li salutino quando entrano in classe, escono o li incrociano nei corridoi. Una delle tante cose ovviamente.
Il fatto mi ha mandato su tutte le furie.
Così che sono partita con un primo grado a mia figlia minacciandola qualora venissi a sapere che lei ha questo tipo di comportamento (ovviamente non ce l'ha perché la conosco, ma mi sono arrabbiata ugualmente).
Buongiorno, buonasera, arrivederci, grazie. Ma stiamo scherzando?
Ho i nervi a fior di pelle perché a casa mia, se non salutavo quando incontravo qualcuno, partiva lo scappellotto di default e la ramanzina consequenziale.
Oggi i professori si fanno dare del tu. E' normale?
Per me è ancora impossibile riuscire a dare del tu ad una persona appena conosciuta, dalla commessa di 18 anni del negozio di scarpe alla signora over 70 (per le persone di quell'età si sale ad un rispetto superiore che mi verrebbe di usare il Voi).
La maleducazione legata al saluto, al rispetto per coloro a cui ci rivolgiamo, non è purtroppo una manifestazione orale.
Mi capita di ricevere e.mail arroganti, da persone che chiedono informazioni con tono scortese, come se tutto fosse dovuto, con aria di superiorità e "leinonsachisonoio".
Tralasciando la forma in cui sono scritte, la mia domanda è: perché?
Hai forse paura che non ti risponda? Hai fretta e ti fa fatica usare parole come Gentile Signora, la ringrazio, attendo con fiducia....hai il timore che ti prendano i crampi alle dita, che ti venga l'infarto al pollice opponibile? Non lo so.
Guardate che la maleducazione sta ovunque, è talmente invasiva che non ci facciamo più neanche caso e la nostra indifferenza è la materia di cui si nutre. Io sto parlando del saluto, questo sconosciuto, che è proprio una delle basi che fanno la differenza.
Rispondere a qualcuno: "lei è un gran maleducato", ci procurerà probabilmente un bel biglietto espresso per quel paese, ma almeno ci saremo tolti la soddisfazione.
E se lo facessero tutti, partendo col dirlo ai nostri figli (che non sono di vetro ma sanno essere di piombo), ogni volta che si dimenticano le buone maniere, forse qualcosina cambierebbe. O no?
La base che vi regalo oggi in un bel 2 x 1, è la lemon curd più facile e buona che sono riuscita a fare dopo tanto tempo.
Si tratta della ricetta di Delia Smith, presente sul suo Delia's cake, e che ho piacere di condividere.
La lemon curd è propriamente una crema al limone che non prevede l'utilizzo di latte né farina (il limone di per se ha una grande forza addensante), ma giusto uova, zucchero, limone e burro.
E' una crema perfetta per riempire tartelette, per farcire torte, per comporre bicchierini multistrato, per essere sterminata con un cucchiaino direttamente dal vasetto.
Questa di Delia, rispetto ad altre assaggiate, ha un perfetto equilibro del gusto del limone, che se eccessivo, rende la curd a mio avviso immangiabile.
Io l'ho utilizzata per la ricetta della Lemon Griestorte, una torta leggerissima con semolino dalla consistenza impalpabile.
Ingredienti per la lemon curd
110 g di zucchero semolato
3 uova grandi
75 g di ottimo burro
le zeste grattugiate ed il succo di 1 limone grande e mezzo non trattato
Per la Griestorte (6/8 persone)
3 uova grandi separate e a temperatura ambiente
110 g di zucchero semolato
le seste grattugiate di un limone ed il succo della sua metà
50 g di semolino
1 cucchiaio di farina di mandorle
Per il ripieno
150 ml di panna fresca montata
4 cucchiai di lemon curd
zucchero a velo per finire.
Preparate il lemon curd
Mettete le zeste grattugiate e lo zucchero in una ciotola e mescolateli.
In una ciotola sbattete le uova con il succo di limone e versate il tutto sullo zucchero, aggiungete il burro a cubetti e mettete la ciotola su una casseruola con acqua che sobbolle leggermente, facendo attenzione che la base della ciotola non tocchi mai l'acqua.
Mescolate con una frusta e fatelo con continuità fino a che la crema non si sia addensata. Per questo ci vorranno c.ca 20 minuti.
Una volta pronta, copritela con una pellicola a contatto e mettetela a raffreddare.
Preparate la torta.
Separate le uova. Mettete i tuorli nella ciotola della planetaria (potete usare anche la frusta elettrica), aggiungete lo zucchero ed il succo di limone e montate fino a che il composto non si gonfi e diventi pallido. Quando è pronto, aggiungete il semolino con delicatezza, mescolando con una spatola, la farina di mandorle e la scorza di limone e mescolate fino a che tutto non sia perfettamente incorporato.
Dopo questa operazione, montate gli albumi a neve ferma utilizzano la frusta perfettamente pulita e senza tracce di grasso, quindi cominciate ad incorporare gli albumi al composto, utilizzando una spatola di gomma e mescolando sempre dall'alto in basso.
Dividete l'impasto in due tortiere da 18 cm di diametro foderate con carta da forno e cuocete nel forno preriscaldato a 180° per 20/25 minuti fino a che non siano dorati e toccandoli con una leggera pressione al centro, questo perda subito l'impronta.
Lasciateli 10 minuti negli stampi, quindi rovesciateli su una griglia ed eliminate con delicatezza la carta da forno. Non lasciate che il sopra resti a contatto con la griglia perché questo si attaccherebbe. Fate in modo che le due parti possano raffreddare non capovolti.
Una volta assolutamente freddi, piazzate il primo disco sul piatto di portata, spalmate il lemon curdi quindi aggiungete la panna e coprite con il secondo disco.
Spolverate bene con lo zucchero a velo e servite.
Si conserva in un portadolci ermetico in frigo, per massimo 2 giorni.
La lemon curd invece si conserva benissimo anche per 7/10 giorni in un vaso di vetro ermetico.
mercoledì 26 novembre 2014
29 commenti:
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Carissima Marisa, grazie per questa chicca e stò parlando sia della ricetta...deliziosa...che oer la tua piccola e inestimabile lezione di vita!! Quanto hai ragione, a volte anche io rimango scandalizzata da comportamenti che mai e poi mai mi sarei permessa di avere!!! Speiamo almeno di riuscire ad essere dei buoni genitori e insegnare ai nostri figli, che l'educazione e la gentilezza stanno prima di tutto nell'animo di ognuno di noi! Un bacio grande, a presto Manu
RispondiEliminaCiao Manu, siamo noi la chiave. Noi genitori, noi figli di una generazione che non guardava negli occhi il proprio padre per paura di offenderlo. Che chiedevamo il permesso prima di entrare in casa, che i professori erano esseri mitologici di cui avere timore e rispetto. Tutto parte da noi, da quello che abbiamo ricevuto e quello che siamo in grado di dare. E purtroppo molti se lo dimenticano. Grazie per essere passata.
EliminaOh, my God, perchè ho scritto Marisa?
RispondiEliminaahahahahaha....mi sbaglio spesso anche io! ;)
EliminaGrazie per avermi fatto sentire ancora "normale". Perchè le tue considerazioni sono le mie di sempre.
RispondiEliminaIl tu ai professori, il grazie, lo scusi, il per piacere.... queste parole sconosciute.
Per fortuna i nostri figli le conoscono e (spero) le utilizzano e quell'essere indicati come "diversi" li distingue, in bene, contrapponendoli a quel grande gregge di maleducati che incontriamo nella nostra esistenza.
Grazie anche della ricetta di questo lemon curd (io ho sempre fatto quello di Alessandra) che proverò al più presto per farcire una torta che Arc mi ha chiesto da tempo.
Brava, come sempre.
Nora
Ciao Nora, esatto. I nostri figli conoscono l'educazione ma mai darla per scontata. Perchè quando sono in branco spesso se ne dimenticano. Io non ci metterei la mano sul fuoco.
EliminaUn bel bacione mia cara.
Televisione, cattiva maestra. Sempre! Purtroppo noi siamo cresciuti negli anni del boom, che invece di fermarsi e darci una stabilità, ha continuato a rombare, fino a farci trovare in questa realtà misera e priva di qualsiasi etica.
RispondiEliminaForse è per questo che nelle case ci sono sempre meno libri e più schermi?
Forse sono diventata meno tollerante?
Adoro le torte di Delia: lemon curd e panna fresca mi fanno stare già un pochino meglio
Ciao Isabel
Ciao Isabel, la tele sicuramente ha la sua colpa. Fortunatamente in casa mia si guarda poco, la sera e sempre e solo film. Sono monotematica. Diciamo che internet pure ha la sua bella dose di rogne, FB per primo. Come te, anche io sono moooolto molto meno tollerante con i maleducati. E considerando che sono una donna in menopausa avanzata, sono anche pericolosa.
EliminaUn bacione mia cara.
Cara Patrizia,come al solito mi rispecchio appieno nelle tue riflessioni. Sapere che il mio sconcerto è anche il tuo (e di molti altri, mi auguro), lascia qualche speranza per il futuro. Anche se, mi duole ammetterlo, il problema pur se trasversale - è inversamente proporzionale all'età. Quello che dovrebbe essere ovvio, scontato, automatico, che ti dovrebbe venire senza nemmeno pensarci, per tanti è una stranezza della quale non si spiegano il perché. Come si fa a capirsi? Mi sembra che manchi un terreno comune.
RispondiEliminaVa be', basta. È che l'argomento mi rende molto suscettibile.
Ora vado a vedermi l'origine di questa splendida torta che non conoscevo.
A presto! ��
Alice
Sono contenta di sapere che questo argomento sta a cuore a molti e che la pensi come me. L'essere suscettibili è un primo passo verso la ribellione e alla non accettazione della normalità, il che vuol dire che qualcosa potremmo ancora farlo, no?
EliminaTi mando un bacione cara Alice.
Carissima, ancora una volta sposo nella maniera più totale ed assoluta le tue riflessioni. Riferendomi all'ambiente scolastico, più volte mi è capitato sentire con le mie orecchie quanto poco rispetto manifestino i genitori nei confronti degli insegnanti, cosa che, naturalmente non nascondono davanti ai figli. E di fronte ad un tale atteggiamento mica possiamo aspettarci che i ragazzi "banalmente" salutino, ringrazino e rispettino, no????? Venendo alla torta la trovo semplicemnte meravigliosa, la provo senza ombra di dubbio...
RispondiEliminaEcco, questo è un argomento che mi fa realmente imbestialire. Genitori, la fate finita di pensare che i vostri figli siano intoccabili? Ebbene no, se sbagliano vanno cazziati, se scrivono uno sfondone si meritano un brutto voto, se fanno scema muta hanno il dovere di essere sgridati, se non salutano meritano una nota. Non sono di cristallo, non sono pulcini indifesi. Siamo genitori smidollati di una generazione di rammolliti fruitori di telefonini. Se questo ci basta. La colpa è solo nostra.
EliminaPS Scusa lo sfogo ma è la verità.
Un forte abbraccio
Concordo con tutto. e soprattutto con la griestorte che mi sembra bellissima.
RispondiEliminaperò...
però...
una cosa però la devo dire. tutta sta educazione che c'era una volta nascondeva anche tanta ipocrisia, tanta falsità di relazioni. tanta finzioni.
personalmente preferisco uno studente che mi dice "ciao profe" ma so che è detto col cuore che un altro più lecchino che mi dice "buongiorno professoressa" ma che poi so benissimo che dietro l'angolo parla di me come di "quella troia di matematica".
Vabbè Gaia, quella è un'altra cosa. Anche io preferisco qualcuno che mi abbraccia forte senza dire niente piuttosto quello che mi dice "tesoro come sei bella" e poi dietro me ne dice di cotte e di crude. Con la storia che l'educazione di una volta era troppo repressiva ed in alcuni casi eccessiva, alla fine si è ottenuto il risultato opposto. E questo non puoi negarlo. I professori adesso sono terrorizzati se dicono una parola in più agli studenti perchè già immaginano la reazione dei genitori. Tutto è permesso, anche la minaccia. Il "ciao Profe" è sicuramente bellissimo, ma la mancanza di educazione non è lì ovviamente. Tu lo sai come lo so io.
EliminaUn bel bacione. Pat
in parte sì ma contino a trovarla un po' semplicistica.
Eliminaper me la scuola oggi sia migliore di quella di ieri, e proprio non condivido che "signora mia, oggi non c'è più la buona educazione di una volta" cosa che peraltro dicevano anche i nostri nonni. e forse i nonni dei nostri nonni.
io ricordo cose orribili della scuola di trent'anni fa, e i ragazzi di oggi mi sembrano più umani. più consapevoli. tutto sommato anche più educati.
però chiaramente dipende dalla prospettiva in cui si guardano le cose.
Con me sfondi una porta aperta...diciamo che forse la mia generazione si salva ma dalla successiva in poi è stato un collasso del buonsenso, buona educazione, rispetto x il prossimo ect ect...tutto quello che ci circonda è della stessa pasta basta accendere la tv o semplicemente andare al supermercato o in un negozio x rendersi conto della gravità della situazione. Anche a costo di essere petulante o risultare antipatica, io non ne lascio passare una...spero che serva a qualcosa!
RispondiEliminaPer addolcire la pillola hai fatto proprio bene ad abbinarci questa delizia, soffice e delicata..è strepitosa e il profumo del limone è arrivato fino a me :-)
Buona serata Pat e a presto <3
Ciao, come stai?
RispondiEliminaIo i 50 li ho passati da, va beh, da un po' e naturalmente non posso che essere d'accordo con te, quello che conta è la base, se non ci sono fondamenta solide la casa prima scricchiola e con il tempo magari crolla, e con l'educazione è la stessa cosa.
Curd e torta favolosi e le foto come sempre sono bellissime.
Un abbraccio
Grande Patty, avró il piacere di conoscerti a Siena immagino e, leggo con altrettanto piacere, che fai parte di quelle ristrette cerchie di persone che, come me, si sentono extraterrestri sul pianeta Terra. Spesso mi imbatto in persone assenti, poco educate, per non dire completamente indifferenti all'essenza vera del rispetto. Quella che, sostanzialmente, ti rende perfettamente plasmato in un contesto fatto di regole, pazienza, educazione e senso civile. Purtroppo il mondo va (si fa per dire) cosí, io direi al contrario ormai. Ma io non demordo, insisto e persisto. E questo colore giallo limone che mi carica d'energia e aspettative, mi porta a comprendere ben chiaramente che la semplicitá di un lemon curd come questo, ben sintetizza un concetto educativo talmente elementare, che, forse, si dovrebbe tornare proprio alle elementari per ricordarsene.....Un bacione e a domani!!!! :-)
RispondiEliminaCiao Patty questo e' veramente un tasto dolente e frequentando la scuola come mamma che va a prendere i propri bambini a fine giornata, noto molto spesso questo comportamento...sarà che io saluto tutti, persone che vedo ogni giorno come quelle "occasionali" e non sopporto quelle mamme facce da sberle che arrivano di corsa e quasi travolgo gli altri per passare senza un minimo cenno di cortesia...io poi sono anche un po' carognetta e saluto ugualmente per farle sentire maleducate più di quello che già sono...poi fanno le lecchine con le maestre grrr...vabbe' va mi consolo con il tuo delizioso dolcetto, ho assaggiato il Lemon curd un paio di volte ed è veramente irresistibile ;)! Buona giornata Luisa
RispondiEliminaCiao Pat, concordo su tutto specie dopo aver visto come ci si rivolge alle persone qui in Francia, dove c'è un rispetto molto maggiore per gli altri. Nel linguaggio come nel rispetto per gli spazi reciproci e per quelli pubblici. Non so se ci hai mai fatto caso, ma gli Italiani, specie a Roma, sono specialisti nel fermarsi nei punti di passaggio. Porte, scale, pianerottoli: puoi star certa che ci fanno immediatamente capannello e proprio non sono capaci di immaginare che servano a qualcos'altro! Concordo su tutto tranne una cosa: il tu ai professori. All'epoca, cioè decenni fa, quelli per cui ho avuto più rispetto, che sapevano meglio fare il loro mestiere, da cui ho imparato di più e che hanno saputo dare di più, e sul cui insegnamento ho vissuto nella scuola e fuori, allora e ancora ora, sono stati quelli a cui ho dato e potuto dare del tu. All'opposto chi ha preteso nettamente il lei è stato un gruppo di persone che ricordo come del tutto irrazionali, ingiuste, arretrate, maleducate loro per prime, perché tanto con gli allievi ti puoi permettere di tutto, perché sono solo inferiori che devono chinare il capo, e in certi casi nettamente malvagie. Totalmente incapaci di insegnare come di gestire una classe senza terrorizzare e regnare con il "divide et impera". Fino a provocarmi problemi di cui ho portato e porto ancora i segni. Li ho dovuti temere, ovvio, erano arbitri della mia vita e non se ne sono privati, di cotanta possibilità, su una ragazzina 13enne, e questo gli avrà dato i loro cinque minuti di meschina gloria, ma rispettarli proprio mai. Né allora né ora.
RispondiEliminaPer quanto riguarda gli adulti, se l'educazione è dovuta a tutti e la consapevolezza del ruolo pure, il timore credo sia bene proprio evitarlo come criterio di relazione. Troppo spesso è la porta per cui s'infila non il rispetto ma la prepotenza. E quello che diceva Gaia è fin troppo vero: ci sono infiniti furbi che davanti ossequiano, mostrando, anzi ostentando "timore e rispetto" e dietro se ne infischiano alla grande, indifferenti a qualsiasi cosa non sia il loro immediato egoistico vantaggio, verso l'autorità come verso i loro pari. Il merito che provoca rispetto è un criterio migliore per portare nella società ciò di cui oggi lamentiamo la mancanza.
La seconda cosa su cui non concordo è la dose di zucchero :-P ma io sono fissata, lo sai! Però chissà: ho cominciato a sgranocchiare granelli di muscovado bio XD!!!
Cara Pat come sempre le tue sagge parole sono profondamente vere.
RispondiEliminaSicuramente hai ragione nel dire che siamo indifferenti davanti alla maleducazione, io per prima.
Perchè è dilagante. Perchè dovremmo più volte al giorno discutere o essere offesi.
Per lavoro mi confronto quotidianamente con sportelli pubblici e molta gente e quello che racconti è la triste verità quotidiana.
Molto meno triste - fortunatamente - è questa torta.
Ma sai che non ho mai fatto il lemon curd?
Necessito di un super limone bio :)
un abbraccio
Lo dico sempre ai miei figli: "L'educazione è l'unica cosa vi distingue tra l'essere signori o meno" Dove signori sta per nobili d'animo...e tante altre cose. Ma a volte mi sembra di combattere una battaglia contro i mulini al vento, perché son le fondamenta che vengono messe in crisi. Sono gli insegnanti stessi che permettono certe confidenze (la stessa maestra che mi corregge perché non vuole del Lei con la sottoscritta che continua inesorabile a darLe del Lei!), i prof del liceo che scambiano l'indirizzo facebook con gli alunni, la persona anziana a cui tuo figlio si rivolge con il tu, che correggi e che ti risponde: "Lasci stare: è solo un bambino!"...mia madre mi ha fatto fare l'inchino fino a 12 anni, perché i miei figli non possono usare il "Buongiorno" e l'"Arrivederci"? Piccole cose, ma che stanno mandando alla malora il paese...dalla mancanza del saluto si passa alla mancanza di rispetto per il prossimo e i luoghi che ci circondano...tutta una catena...
RispondiEliminaCavoli il tuo post mi ha fatto inalberare e mettere in secondo piano la ricetta!! cri
Mi scalda il cuore leggerti, come sempre, e sono d'accordo su tutto quel che sostieni. Io penso che anche l'America abbia la sua bella parte nel dilagare della maleducazione fra le giovani generazioni: basta guardare tutto ciò che di americano passa in tv per farsi prendere da un bello sconforto, tutti che urlano sempre, mangiano schifezze, gesticolano in maniera sguaiata, parlano malissimo, sono violenti ecc. ecc. Ma ai ragazzi piace, anche alle mie figliole, che pure sono brave a scuola e educate, anche a suon di sculaccioni (il mio pediatra mi ha sempre detto che quando ci volevano ci volevano, sono una forma di espressione) e ti assicuro che io e mio marito odiamo pressoché tutto ciò che è americano.
RispondiEliminaSulla tua torta ti dico che è bellissima e molto ben spiegata, mi sembra un po' difficile, ma rileggerò meglio le spiegazioni. Grazie per la tua bella anima che mi delizia sempre.
Te lo voglio dire: mi piace assai!
RispondiElimina.....a proposito di buona educazione: grazie per la condivisione.
Patty, quanto ti capisco. E non ti dico, a causa del mio lavoro, quante ne vedo anche io, ogni giorno: si va dalla pretesa di appuntamenti negli orari più improbabili e addirittura a casa (hai mai visto una nutrizionista che va a casa armata di bilancia solo perché il paziente in questione non ha proprio voglia di schiodarsi dalla sedia per venire al tuo studio?), alle persone che, vedendoti giovane, alzano la voce solo perché vanno di fretta e non hanno 5 minuti per passare una visita (gratuita, oltretutto). Insomma è una piaga che sta dilagando sempre più e non ti dico quanto mi imbestialisca.
RispondiEliminaQuesta lemon griestorte della Smith, l'avevo vista anche io e ce l'ho nella lista dei to do, prima o poi :)
A presto e buon weekend :)
Hai ragione cara Patty, su tutto. Purtroppo le persone pensano che più si è maleducati e più gli altri ti rispettano o forse pensano che ad essere educati ci voglia più tempo e più fatica. Non so, è difficile capirle ormai le persone, non c'è più rispettoper gli altri, e dire che a volte basta un sorriso.
RispondiEliminaComunque sono certa che tua figlia non ha bisogno di essere interrogata sul suo comportamento, perchè sono certa che non può comportarsi in maniera maleducata visto l'esempio splendido di mamma che si ritrova.
Un bacione grande!
concordo su tutto soprattutto sul lemon curd e sulla torta!!! :-) il lemon curd è nella lista "to do" da anni e chissà quando mai riuscirò a farlo....per ora mi perdo tra le tue foto invitanti e la tua attenta spiegazione....riusciranno i nostri eroi??? un abbraccio grande
RispondiEliminaè vero concordo con il tuo pensiero, le basi sono essenziali in tutto, dal carattere che forma una persona agli ingredienti, tempi, dosi per realizzare una ricetta!!! sono fondamentali sempre! il lemon curd è buonissimo io ci metterei volentieri un cucchiaino per assaggiarne un po'
RispondiEliminaCon calma mi metto a leggere tutti i commenti alle tue sagge parole. E ti porto il mio contributo nell'essermi resa conto - in quel delicato passaggio dalla materna alle elementari - del brusco cambiamento di umore (e non solo) di alcuni genitori rispetto agli insegnanti. Di quell'essere sempre pronti e sulla difensiva a qualsiasi accenno di chi vede ogni giorno i nostri figli e nota cose che noi non possiamo notare. Quella purtroppo nota barzelletta del genitore che se una volta arrivava con la testa china ad ascoltare e accogliere il parere del maestro, ora parte con la mazza da baseball e non vuol sentire cose negative che riguardino suo figlio.
RispondiEliminaIl rispetto, prima di tutto.
Se lo imparassero prima certi di quei genitori, forse ci sarebbe speranza per i figli.
Grazie per le tue parole, di cuore. E per la delizia che condividi con noi.