lunedì 23 gennaio 2023

Torta alle clementine di Nigella: la mia personale "Torta Clementina"

Questo post nasce da un film che ho visto qualche anno fa al cinema. 
Una piccola commedia senza grandi pretese, con un tema molto bello: il coraggio di vivere i propri sogni concretamente. 
Qualcuno di voi l'avrà visto: "I sogni segreti di Walter Mitty" di Ben Stiller, che è anche il protagonista principale. 
In breve, il nostro eroe è un impiegato della rivista Life, per la quale si occupa della selezione e archiviazione immagini, grandissimo professionista a contatto con fotografi coraggiosi che vivono avventure meravigliose, ma completamente terrorizzato dall'azione per cui vive la sua vita solo attraverso i suoi sogni. 
Non sto a raccontarvi la storia perché mi piacerebbe che la vedeste. 
Però quel film ha tutt'oggi la forza di entusiasmarmi e mentre ve ne parlo ho voglia già di rivederlo per l'ennesima volta. 
Perché vi parlo di questo film? 
Perché all'epoca mi innamorai della storia di una torta che ha un ruolo speciale nella storia, ed è la Torta Clementina preparata dalla madre del protagonista. 
Ebbene, quella torta viene raccontata dai personaggi del film come la più buona del mondo. 
Io ho trovato la mia Torta Clementina e ve la regalo oggi. 
Questa torta è sulla mia lista da tempo immemore. 
Non so perché non abbia provato prima a prepararla perché nella mia classifica personale di dolci agli agrumi, che adoro, questa è salita prepotentemente al primo posto, per consistenza, sapore e aromi da perderci la testa. 
Nonostante la ricetta di Nigella sia praticamente perfetta, io ho inserito il tocco che credo faccia la differenza tra una torta buona ed una indimenticabile. Ed è un cucchiaino di farina di mandorle amare o armelline. 
Questa farina, come ho spesso raccontato in altre ricette (tipo quella dei ricciarelli) si ricava dai noccioli di albicocca fatti essiccare al sole e frullati finemente (se non avete la fortuna di avere qualcuno che vi regali delle mandorle amare). 
La raccomandazione è sempre quella di mettere questa farina in un barattolo lontano da mani bambine, con un messaggio chiaro - non toccare - perché questa farina contiene acido cianidrico, presente proprio nelle armelline così come nelle mandorle amare. 
Questo non vi spaventi perché per avere effetti letali, bisognerebbe ingerirne 50/60. 
Sappiate che uno o due cucchiaini in una torta di quasi mezzo chilo di peso, hanno l'unico effetto di  intensificare l'aroma di mandorla come in questo dolce. 
Io le uso sempre nella frangipane, nei ricciarelli, negli amaretti morbidi ed in tutti quei dolci dove la farina di mandorla è presente. 

E passiamo alla ricetta.
Ingredienti per uno stampo da 22/24 cm di diametro 

375 g di clementine non trattate (buccia inclusa)
6 uova medie intere a temperatura ambiente
200 g di zucchero di canna integrale (mia variante - altrimenti zucchero bianco) 
250 g di farina di mandorle
1 cucchiaino di armelline ridotte in farina
1 cucchiaino di lievito per dolci 
  • Lavate le clementine e mettetele in una casseruola coprendole con acqua fredda. Portate ad ebollizione e lasciate cuocere. In base ai frutti che utilizzerete ed alla loro dimensione, potrebbero volerci dai 30 minuti a 1 ora c.ca. La ricetta originale prevede 2 ore ma la cosa importante è che i frutti siamo morbidi e le mie clementine si sono cotte in neanche 30 minuti. 
  • Quando saranno pronte, toglietele dall'acqua, asciugatele bene quindi tagliatele a metà eliminando eventuali semi. Mettetele in un bicchiere ad immersione e frullatele con un mixer fino a ridurle in una crema. Lasciate raffreddare 
  • Sbattete le uova con lo zucchero con una frusta a mano o con un frullino per qualche minuto fino ad ottenere un composto gonfio e chiaro. Aggiungete quindi la farina di mandorle con le armelline e il lievito.
  • Per ultimo, incorporate con cura la crema di clementine. 
  • Accendete il forno a 180°C statico e. 
  • Foderate lo stampo per il dolce con carta da forno.  Meglio se utilizzerete uno stampo a cerniera perché il dolce è morbido e sarà più facile formarlo. Versate l'impasto e cuocete per 45/50 minuti. 
  • Fate la prova stecchino che dovrà uscire asciutto e pulito. A metà cottura controllate che il dolce non si scurisca troppo. Nel caso copritelo con alluminio e proseguite. 
  • Fatelo raffreddare completamente prima di sformarlo quindi servitelo al naturale o con una spolverata di zucchero al velo o dello yogurt al naturale.  Straordinario appena fatto ma meraviglioso il giorno dopo. 
  • Si conserva bene per 3/4 giorni protetto dall'aria. 





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