La mia città si svuota dopo il Palio del 2 luglio.
Stamattina prestissimo ho accompagnato il consorte in stazione per un viaggio di lavoro e tornando a casa mi sono goduta il fresco e le strade vuote dell'alba.
Non un'auto, né bar o negozi aperti.
Ho osservato scorrere una città addormentata in silenzio e tutto mi è sembrato incantevole.
Lasciando la stazione, ho incrociato due ragazzi giovanissimi, short, maglietta, zaini e valigioni al seguito ed ho provato un tuffo al cuore.
Senza alcun preavviso, mi sono rivista a 17 anni partire da sola per la Germania, in un viaggio inaspettato (i miei mi avevano dato il permesso di raggiungere ad Heidelberg un'amica di penna che pochi mesi prima avevo ospitato a casa mia), e cavalcando la maledetta corrente di ricordi, ho rivissuto i miei viaggi da ragazzina con un senso di malinconia e di perdita che avrei preferito francamente risparmiarmi.
Scrivo con la sensazione di essere vittima degli effetti del fuso orario (ma è solo la levataccia) ed invidio profondamente chi è già partito ed è in qualche meraviglioso luogo nel mondo.
La necessità di staccare da mesi ininterrotti di lavoro, adesso si fa sentire con un'urgenza quasi vitale. Personalmente non mi interessa il dove ma il come.
E per me il "come" è essenzialmente: silenzio, calma, libri, buon cibo, dormire.
Queste sono le cinque parole d'ordine della mia vacanza ideale.
Vade retro spiagge incarnite.
Vade retro luoghi affollati ed urlanti.
Vade retro il dover fare ed il dover vedere.
Il tutto non coincide assolutamente con il periodo in cui potrò dirmi in ferie: la quindicina più terribile ed infelice dell'anno.
Pensare che da quando lavoro, ho sempre guardato con compassione quei clienti da Ferie d'Agosto. Come si dice: il potere del contrappasso?
Ma questa è un'altra storia.
Questa ricetta proviene dal meraviglioso libro Vefa's Kitchen, bibbia indiscussa della cucina greca, che ho seguito in maniera piuttosto fedele se non per 2 varianti che i puristi mi criticheranno, ma che al risultato finale hanno fatto felici un nugolo di ospiti affamati e poco propensi a novità di tipo esotico o esterofilo.
Avendo a disposizione un meraviglioso formaggio di capra della Valsassina, per altro vincitore del World Cheese Award 2016, il Capricciolo Carozzi, ho deciso di utilizzarlo nel ripieno, certa che non mi avrebbe deluso.
La sua pasta infatti, è morbida ed aromatica e tende a sbriciolarsi proprio come avviene con la Feta. Ha un gusto delicato, un'acidità piacevole e non aggressiva che ho pensato potesse sposarsi perfettamente con le verdure.
All'insieme ho voluto aggiungere anche della ricotta, per dare maggiore cremosità e morbidezza al risultato finale. Diciamo che la mia è una Spanakopita del tutto personale ma se vorrete seguire pedissequamente la tradizione, basterà eliminare la ricotta e raddoppiare la quantità di feta.
Mi dispiace non poter aver messo una foto della fetta, ma è stato praticamente impossibile.
Ingredienti per una teglia da 30x20 (6/8 persone)
80 ml di olio extravergine Riviera Ligure Dop
10 fogli di pasta fillo della grandezza di un foglio A4
300 g di spinaci lessati
2 scalogni finemente tritati
un mazzetto fresco di aneto finemente tritato
un mazzetto di prezzemolo finemente tritato
300 g di feta
300 g di ricotta (mia aggiunta)
2 uova medie
2 cucchiai di latte
una macinata di noce moscata
sale - pepe
- Accendete il forno a 180° e spennellate lo stampo con olio extravergine.
- Foderate la teglia con i fogli di pasta fillo. La pasta dovrà sporgere dai bordi per poi essere arrotolata in modo da sigillare il tutto al momento della chiusura del guscio. LA fillo che si trova in commercio è divisa generalmente in fogli dalla dimensione di un A4, quindi vi serviranno 2 fogli per ogni strato. Tenendo la teglia con il lato corto di fronte a voi, dovrete posizionare i fogli con il lato lungo che ricopra metà della teglia. Posizionate il secondo foglio leggermente sovrapposto al primo e completate il primo strato. Spennellate bene il tutto con l'olio extravergine e proseguite l'operazione per 3 strati. (vi serviranno in totale 6 fogli)
- Preparate il ripieno insaporendo prima gli spinaci nello scalogno che avrete fatto passire a fiamma dolce in un cucchiaio di olio e salate al termine.
- Mettete gli spinaci in una ciotola. Aggiungete i formaggi, le erbe aromatiche, le uova il latte e la noce moscata. Mescolate bene per ottenere un composto omogeneo. Salate e pepate.
- Riempite il guscio con il composto e distribuitelo bene lungo tutta la teglia.
- Adesso dovrete coprire il guscio con i restanti fogli e potrete usarne solo 4 perché saranno grandi come la teglia e sborderanno leggermente in modo da poter essere poi fissati con ifogli sottostanti. Mettete ogni foglio e spennellatelo sempre con l'extravergine.
- Adesso con una forbice arrotondate gli angoli della fillo in modo che arrotolando il bordo non diventi troppo "massiccio". Spennellate bene i foglie procedete alla sigillatura.
Eh, magari poter non prendere le ferie in agosto. Tutto più caro e tutto più affollato. Ma molto spesso sono i datori di lavoro ad obbligarti. Il mare per me oramai è diventato un sogno impossibile e quanto mi manca. Potessi risparmiarmi quelle due settimane li', guarda, sarei decisamente più contenta. Ma non dipende da me.
RispondiEliminaSalvo trovare un'offerta miracolosa, ma è stato una volta nella vita :-) devo dire molto felice!
Fra 10 giorni sarò a Naxos e non vedo l'ora: in una casetta sulla spiaggia nel vero senso della parola con due libri e due costumi da bagno...dicono che non sia particolarmente affollato e non vedo l'ora sinceramente. Stare tranquilli secondo me si può sempre, basta deciderlo decidendo i posti. Già pregusto l'insalata di melanzane e il polpo con le patate...
RispondiEliminaCara Patty, condivido con te l'amore per la Grecia e per lo stupendo libro di Vefa ;) Non hai idea di che voglia di Spanakopita mi hai fatto venire! Mi sa che nel congelatore ho ancora una confezione di fillo, che avrà il suo giusto utilizzo... grazie!
RispondiEliminaUn abbraccio super :)))
P.S.: ma in quel libro si trova la ricetta di una cosa meravigliosa che ho mangiato a Creta e mai più ritrovato, la bougatsa? E' un dolce farcito di crema e con delle sfoglie non troppo dure. Si mangia caldo o almeno tiepido.
RispondiEliminaHo trovato una ricetta di "Bougatsa di Salonicco al formaggio", ma nel ripieno ci sono, tra gli altri ingredienti, feta e pepe... Mi sa che non è quello che cerchi.
EliminaCara Ale, grazie. La preparazione che ricordo era assolutamente dolce, con tanto di spolverata di zucchero a velo finale e non ho mai visto in Grecia una cosa salata che si chiamasse così, ma non vorrebbe dire. Non so se sia questione della stessa pasta con farce diverse. Non so nemmeno cosa voglia dire bougatsa. Non escluderei una punta di formaggio nella farcia, ma certo non una cosa salata e pepata.
EliminaCiao cara, io ho mangiato una cosa simile in Peloponneso, la Galatopikta, di cui parlo anche nel post http://www.andantecongusto.it/2014/07/mediterraneo-ai-tempi-della-crisi.html - Assomigliava vagamente ad una millefoglie con pasta fillo, un ripieno di crema piuttosto densa e quando l'ho assaggiata era ancora tiepida...una roba meravigliosa. Se il dolce è questo, magari ti cerco la ricetta. Un bacione.
EliminaGrazie Pat. Penso proprio che possa essere quello, ma se il principio era il millefoglie, il gusto no. Forse perché era tiepido, ma le sfoglie parevano "condite" e il ripieno più di una semplice crema. Però hai ragione: una roba meravigliosa!!!! lussureggiante e indimenticabile. Se trovassi la ricetta, magari!
EliminaP.S.:Ho riletto il post sulla Grecia dove c'è una foto, prima della bandiera, che potrebbe essere quella, ma il dolce di cui parli, quello arrotolato col miele e la frutta secca, non è lui.
EliminaSi, infatti io non mi riferivo al Diplos, il dolce di cui parlo, ma quello che ho messo in foto e che ho anche mangiato, meraviglioso, ricco di crema densa avvolta tra strati croccanti di pasta fillo. Immagino che sia quello. Cerco la ricetta.
EliminaGrazie!
EliminaCiao credo di aver usato solo una volta la pasta fillo, ma questa ricetta mi ha fatto gola e potrei fare un pensierino greco !!! passa a trovarmi quando vuoi mi farà piacere!
RispondiEliminaStavo guardando il tuo blog perché questo mese vorrei davvero riuscire a partecipare a the reciptionist.... e sono incappata nella tua spinakotiropita:) l'ho fatta anche io, più di una volta, tratto anche io dal libro la cucina di vefa, scoperto grazie ad un altra blogger:) buonissima anche la tua versione che magari proverò la prossima volta:) per ora non vedo l'ora che arrivi agosto (ahimè) per gustarne una fetta direttamente in loco:))
RispondiEliminaCapisco che stai programmando la Grecia e l'invidia sale a mille! Ho parlato più volte di questo paese in questo blog ed il cuore sanguina di malinconia. Ti auguro davvero di mangiarla presto servita dalle mani esperte di qualche bella signora greca.
RispondiEliminaUn abbraccio e grazie per essere passata.